Regolamento MotoGP: ecco le decisioni della Race Direction in Argentina
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Regolamento MotoGP, l’analisi delle decisioni della Race Direction in Argentina

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Nelle ore successive al GP di Argentina in tanti si sono appellati ad un regolamento FIM non applicato bene dalla Race Direction. Ecco tutti i punti regolamentari interessati

Il regolamento della MotoGP è costituito da circa 250 pagine di articoli che regolano tutti gli aspetti dell’attività sportiva e ingegneristica. Il tutto è condito da varie appendici che sono tutte disponibili sul sito della FIM. Ci sono ovviamente tutte le indicazioni che servono per delineare i margini tecnici in cui i Costruttori possono operare, e c’è una trafila di passaggi che analizza tutti gli aspetti sportivi, dall’età minima dei piloti alle regole sulle bandiere e sulle penalità. Nonostante una strenua ricerca, non abbiamo trovato assolutamente nulla riguardo una situazione paragonabile a quella vissuta allo start del GP di Argentina. C’è di tutto sulla procedura Quick Start. C’è specificato per bene come comportarsi in caso di ritardo dovuto a problemi di grip o drenaggio della pioggia sull’asfalto del tracciato. Ma non c’è scritto davvero da nessuna parte che se tutti i piloti rientrano al box nel giro di formazione, la procedura di partenza prevede che quegli stessi piloti si schierino a 200 metri dall’unico ragazzo sveglio presente in griglia, nel caso specifico Jack Miller e la sua crew di tecnici Pramac.

Non ci riferiamo allo spegnimento della moto di Marquez, perché su quello c’è un preciso articolo con precise definizioni, che non lasciano spazio a interpretazioni fantasiose. L’articolo in questione recita testualmente queste parole, presenti al punto 13 dell’articolo 1.18: “Any rider who stalls his engine on the grid or who has other difficulties must remain on the motorcycle and raise an arm. It is not permitted to attempt to delay the start by any other means”. La traduzione di questo testo è piuttosto elementare: “Qualsiasi pilota che faccia spegnere il proprio motore in griglia o che abbia altre difficoltà deve restare sulla propria moto e alzare un braccio. Non è permesso alcun tentativo di ritardare la partenza in alcun modo”.

Riguardando le immagini della partenza, appare chiaro che Marquez non abbia assolutamente fatto nulla per osservare queste regole. Non è rimasto fermo, ma anzi ha riacceso la moto facendo qualcosa che ovviamente ha ritardato la partenza degli altri piloti. Se poi condiamo il tutto con i metri percorsi contromano e il fatto che il pilota abbia deliberatamente ignorato il commissario che era andato a richiamarlo direttamente in griglia, il fritto misto è servito.

Sorvolando sul fatto che già questo comportamento avrebbe potuto creare le condizioni per una bandiera nera, visto che in altri punti del regolamento è previsto che ignorare le indicazioni degli Steward equivale ad essere squalificati (nessuno si ricorda la bandiera nera a Biaggi nel 1998?), ci sono altri punti interessanti del regolamento che probabilmente sono sfuggiti alla Race Direction. Il può adatto è senza dubbio quello presente alla pagina 43 dell’appendice relative agli aspetti sportive. Di preciso ci riferiamo al 70.10.8 che riguarda il Ritardare una partenza e recita: “A Rider who fails to ride directly and without delay from the pits to the starting line, delays the start in any other manner or who prevents the starting gate from being released properly may be disqualified from the heat at the sole discretion of the Referee”. Anche in questo caso la traduzione è semplice, ed abbastanza calzante all’episodio di Marquez in Argentina: “Un pilota che non riesce ad arrivare direttamente e senza ritardi in griglia in partenza, ritardando la partenza in qualsiasi altro modo o che impedisce che venga rilasciato l’ok alla partenza potrebbe essere squalificato sotto la discrezione del giudice sportivo”. Questa casistica è leggermente differente da quella accaduta a Marquez, ma è innegabile che lo spagnolo con il suo comportamento abbia rallentato e di fatto posticipato la partenza della gara.

E con questo siamo già a due. Se poi andiamo oltre, vale la pena citare anche un altro articolo, che riguarda la condotta in pista di un pilota e quali siano i parametro per definirla pericolosa, ed il 70.10.14: ”Foul or dangerous riding: The Referee shall immediately disqualify any Rider team whom he considers indulges in foul, unfair or dangerous riding. A Rider, who, having started in a heat does not make an honest attempt to ride to the best of their ability, as judged by the Referee, shall be guilty of an offence, which may entail disqualification from the heat or a penalty. There shall be no protest or appeal against a Referee’s decision to declare a heat completed or as to his statement of foul, unfair or dangerous riding. If, in the opinion of the Referee, such conduct produces an advantage to the Rider (or team) involved or affects the chances of one or more Riders, the Referee may stop the heat and order a re-run.If any Rider is unable to cross the finish line as a result of foul, unfair or dangerous riding on the part of another Rider who, in consequence, has been disqualified, the disadvantaged Rider shall be deemed to have finished the heat in the placing held immediately before the foul, unfair or dangerous riding and allowing for any advancement in placing following the disqualification of the guilty Rider”.

Per tradurre al meglio l’articolo, si deve interpretare perfettamente l’uso del termine “foul”, la cui traduzione letterale è fallo, per usare un termine calcistico. La traduzione di Foul or dangerous riding, appare pertanto: Guida sporca o pericolosa. Questo perché tra le possibili traduzioni del termine foul, risulta anche corretto attribuire questo significato in certi contesti. E questo, ci appare il contesto corretto. Pertanto la traduzione dell’articolo 70.10.14 dell’appendice al regolamento sportivo è questa: “Il giudice sportivo dovrà immediatamente squalificare qualsiasi pilota che ritiene stia esagerando con una guida sporca, scorretta o pericolosa. Un pilota che in un duello non compie un tentativo onesto di guidare al limite delle proprie abilità, secondo il giudizio del Giudice, si rende colpevole di un reato, che può comportare la squalifica dalla gara o una penalità. Non ci potrà essere alcun appello contro la decisione del Giudice Sportivo una volta finita la gara o sulla sua dichiarazione che si stesse trattando di guida sporca, scorretta o pericolosa. Se, secondo il parere del Giudice, questo tipo di condotta ha prodotto un vantaggio per un pilota (o un team) coinvolto oppure ha condizionato le possibilità di uno o più piloti, il Giudice può fermare la gara e stabilire una ripartenza. Se un pilota non riesce a tagliare il traguardo in conseguenze di una scorrettezza o della guida pericolosa di un altro pilota, che, di conseguenze è stato squalificato, si considererà che il pilota svantaggiato abbia terminato la corsa nella posizione che occupava immediatamente prima della manovra sporca, scorretta o pericolosa che ha permesso qualsiasi avanzamento di posizione da parte del pilota colpevole in seguito squalificato”.

Come sappiamo, Valentino Rossi non ha tagliato il traguardo o almeno non l’ha fatto nella posizione che occupava prima che Marquez lo falciasse nella staccata del penultimo giro. Evidentemente in Race Direction hanno ritenuto corretto penalizzare Marquez al punto di non incassare alcun punto in gara ma le conseguenze del suo gesto sono andate oltre questa penalizzazione. Come ha giustamente sottolineato Carlo Pernat ai microfoni di Sky dopo la gara: «Ma chi li restituisce i punti persi a Valentino?». Di fatto, Rossi avrebbe terminato il GP in sesta posizione alle spalle di Vinales, perché è molto difficile ipotizzare che avrebbe tentato un sorpasso magari azzardato nelle ultime fasi di gara. Adesso si troverebbe a 26 punti in classifica in virtù dei 16 punti del terzo posto in Qatar sommati ai 10 del sesto in Argentina. Siamo ad inizio campionato e la questione in questo momento è piuttosto lontana dall’essere posta.

Ma cosa accadrebbe se a Valencia, Valentino Rossi si stesse giocando il titolo e lo perdesse proprio per i 10 punti non accumulati in Argentina? Di fatto la manovra di Marquez potrebbe a medio termine avere un peso molto maggiore di quello che appare.

Ecco il regolamento completo a questo link: Regolamento 2018 FIM Track Racing

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