MotoGP
10 cose da sapere sui piloti di MotoGP
Com’è la vita di un Top Rider? Ecco alcune cose che dovete sapere sui piloti di MotoGP
Vi siete mai chiesti che cosa succede nelle menti di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, mentre cavalcano le loro moto a velocità che sfidano la morte per stabilire nuovi record del mondo? Quello che sembra solo adrenalina e puro divertimento è invece molto di più. Ecco 10 cose che non sapete sui piloti di MotoGP.
1. Prendono seriamente velocità
I piloti della MotoGP possono raggiungere in pista velocità enormi. Arrivano anche a 355 km/h: un record mondiale stabilito da Andrea Dovizioso, in sella alla Ducati Desmosedici GP15 durante il Gran Premio del Qatar 2015. In F1, la madre di tutte le competizioni velocistiche, spesso non raggiungono punte massimo di questo livello e i piloti sono protetti da una scocca in carbonio al limite dell’indistruttibile.
2. Fanno soldi a palate
I piloti della MotoGP guadagnano ingenti somme di denaro, ma non solo rose e fiori. Il loro reddito dipende soprattutto dalle loro prestazioni nel campionato mondiale e questo può aggiungere una grandissima pressione durante i weekend di gara. Inoltre una grossa fetta del loro reddito proviene anche dai contratti con vari sponsor personali, produttori e aziende, costringendo i riders a partecipare ad innumerevoli eventi mondani. Le aziende che pagano, vogliono essere anche rappresentate spesso. Tra allenamenti, weekend di gara ed eventi, i piloti hanno pochissimo tempo libero per dedicarsi agli amici, ai familiari e a tutto ciò che di solito fa un ragazzo tra i venti ed i trent’anni. Jorge Lorenzo è stato il secondo pilota più pagato della MotoGP nel 2014, con guadagni pari fino a 9.2 milioni di dollari l’anno. Valentino Rossi dal Racing Team Yamaha Factory ha guadagnato circa 22 milioni di dollari nel corso dello stesso anno.
3. Le MotoGP pesano il doppio di un uomo medio
Una moto media pesa circa 160 chili, che è più di due volte il peso di un maschio adulto medio. Per essere in grado di gestire tale peso, i piloti della MotoGP devono allenarsi molto tempo in palestra, lavorando sulle loro braccia e le spalle in particolare. Qualche anno fa l’ex-pilota Chris Vermeulen si sottopose agli stessi test della squadra olimpica di nuoto australiana, stupendo gli esaminatori con performance degne degli atleti da medaglia.
4. Ognuno ha una pista preferita
Valentino Rossi ama il Mugello ed è il miglior interprete delle Arrabbiate, le due curve più belle al mondo. Ma adora anche i curvoni di Phillip Island ed il toboga di Jerez. Per Jorge Lorenzo sono i circuiti di Assen e Mugello, anche se non sono state teatro di vittorie a raffica da parte del maiorchino. Marc Marquez ama Aragon e il tracciato di Austin, in cui è ancora imbattuto. Tutti e tre adorano circuiti tecnici, in cui il pilota possa fare la differenza ed in cui la differenza tra il tenere aperto quel millesimo in più rende la pista davvero selettiva.
5. Possono sudare fino a due litri nel corso di una gara
Ciò che appare come uno spettacolo ad alta velocità da una certa distanza, è in realtà una combinazione di duro e intenso sforzo fisico. I piloti sudano copiosamente nelle zone calde e umide. Questo problema è stato arginato da qualche anno con l’introduzione delle borracce integrate nella gobba dei piloti, permettendogli di reidratarsi durante la gara.
6. Nelle piste di MotoGP ci sono i canguri
Le tute dei piloti sono fatte in genere con la pelle di canguro. È leggera, resistente alle abrasioni e flessibile. Nonostante vari tentativi di applicare tecnologie differenti, questo risulta ancora il miglior materiale per offrire protezione e comfort ai piloti. Negli anni sono stati inserite placche in titanio e inserti in kevlar per aumentare l’elasticità di quella che deve rappresentare una seconda pelle per i piloti.
7. Le MotoGP, dove la tecnologia incontra il denaro
Yamaha spende tra i 30 a 50 milioni di dollari l’anno in MotoGP. Honda ne spende circa 100 l’anno. Questo denaro confluisce nello sviluppo e nella realizzazione delle moto da gara, ma permette di studiare tantissime tecnologie da applicare poi alla grande serie. Quello che viene utilizzato oggi in MotoGP, sarà presente sulle moto che potremo comprare nei concessionari tra pochi anni.
8. La bici è altrettanto importante
I riders hanno bisogno di rimanere in forma: il fitness cardiovascolare è fondamentale per gestire le estenuanti esigenze fisiche del motociclismo. La bicicletta è quindi una buona opzione per loro dal momento che li mantiene tonici e li aiuta ad aumentare la resistenza. Il pilota inglese Cal Crutchlow si allena regolarmente con la squadra di Cavendish. E spesso lo batte!
9. I piloti non sono mai casa
La stagione MotoGP dura circa otto mesi. Si inizia a marzo e si finisce a novembre. Il calendario 2015 della MotoGP ha gare in programma in Qatar, America, Spagna, Germania, Argentina, Francia, Repubblica Ceca, Australia, Giappone, Italia, Malesia, Gran Bretagna e Olanda. Con un programma così frenetico, è facile capire perché questi piloti non sono quasi mai a casa e amano spendere tanto per dei Motorhome sontuosi. E’ il posto in cui passano la maggior parte della propria vita.
10. Mangiare al momento giusto è un problema
I piloti affrontano qualche difficoltà a decidere che cibo mangiare prima di una gara. L’assunzione di cibo può causare stress e anche crampi allo stomaco, in alcuni casi. Ormai tutte le squadre hanno dei veri nutrizionisti che seguono anche questo aspetto fondamentale della vita da pilota.
+ 1 I piloti ci provano con tutte le ombrelline
Bisogna sfatare questa leggenda metropolitana secondo cui le Paddock Girl svolgano altre funzioni durante il weekend di gara. Ovviamente ci sono eccezioni ampiamente motivate ed invidiate. La migliore risposta al riguardo la offrì Sete Gibernau, noto donnaiolo, intervistato al riguardo: “No, non ci provo con tutte. Solo con quelle veramente carine!”.