Formula 1
F1, Wolff e il 2022: «Prima ci lavori più sarai competitivo»
Toto Wolff, team principal Mercedes, ha parlato del futuro della Formula 1 e in particolare della prossima stagione
In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, il team principal della Mercedes, Toto Wolff, ha affrontato diversi temi legati in particolare al futuro della F1.
MOTORI 2025 – «Tutti d’accordo a mantenere i V6 attuali, stiamo discutendo su quanti componenti conservare come la MGU-H. Dettagli. La cosa più importante è che da quella data le power unit saranno per metà costituite da motore a combustibile e per l’altra da motori elettrici. E useremo benzine ecologiche che i consumatori troveranno alla pompa».
USCIRE DALLA F1 – «Io ho deciso di rimanere azionista soltanto perché c’era la garanzia della Mercedes di restare a lungo in F.1. Come la Ferrari».
OCON – «Sono contento per lui e l’Alpine che gli ha dato l’opportunità di continuare a correre. E orgoglioso di averlo aiutato a trovare uno sbocco a una carriera che pareva chiusa. La sua vittoria in Ungheria non mi ha stupito. Esteban è come George Russell: sono due potenziali campioni del mondo».
MONDIALE – «Lo siamo perché esiste un dio delle corse, che dà e toglie. Noi a Monaco potevamo finire secondi con Bottas senza l’inconveniente ai box – siamo stati protagonisti del più lungo pit stop della storia, ci sono volute 26 ore per estrarre la gomma! – e vincere a Baku con Hamilton. I nostri rivali invece, sono stati molto sfortunati in Ungheria. Silverstone? Non è stato un errore di Hamilton. Comunque da Spa parte un nuovo campionato, dove trionferanno la miglior macchina e il miglior pilota»,
MACCHINA MIGLIORE – «Al momento non siamo inferiori alla Red Bull, mentre lo eravamo chiaramente all’inizio della stagione. Il fatto è che abbiamo sottostimato i cambiamenti aerodinamici che hanno avuto minor effetto con le vetture dotate di maggiore rake (assetto picchiato; n.d.r. ) come Ferrari, Red Bull e McLaren. Ma negli ultimi mesi abbiamo compiuto sviluppi davvero eccellenti».
2022 – «Abbiamo comunque stoppato lo sviluppo perché la F.1 del prossimo anno rappresenta un cambio così radicale che prima inizi a lavorarci, più sarai competitivo».
HAMILTON – «Rinnovo? Il fatto è che crediamo uno nell’altro. Abbiamo semplicemente prolungato il contratto di quest’anno per altri due. Prima del decimo titolo bisogna vincere l’ottavo e il nono. Non è scontato. Ora dobbiamo concentrarci sulla seconda parte della stagione e battere la Red Bull».
RED BULL – «Per me era chiaro che Honda sarebbe stata forte quest’anno: vogliono lasciare la F.1 con un Mondiale in tasca. Rispetto i giapponesi, hanno scalato l’Everest da quando sono tornati in F.1 nel 2015. Se non dirigessi la Mercedes, augurerei loro di avere successo. Sospetti? Credo che qualche volta i team si spingano al limite del lecito, anche un po’ in là per i miei gusti. Ed è un bene avere una Fia forte che osserva con attenzione le squadre. Vengono spesso a ispezionare anche noi, a controllare se osserviamo il tetto alle spese. Ed è parte del lavoro mio e dei miei ingegneri essere sospettosi. Io sono certo che alcuni team abbiano giocato con la pressione delle gomme o con la flessibilità delle ali. La Fia ha fatto bene a intervenire».
CALENDARIO – «Darwin diceva che non sopravvive il più forte ma quello che si adatta meglio. Dobbiamo fare lo stesso e dare il meglio a ogni gara perché il campionato potrebbe essere più corto».
BOTTAS O RUSSELL – «Sinché saremo trasparenti con Valtteri e George, riusciremo a gestire la situazione. Perché la cosa più difficile per un pilota è non sapere se avrà o meno il sedile. L’ufficialità? Decideremo in tempi molto rapidi. Ma l’annuncio (a settembre; n.d.r.) dipenderà dalle circostanze».