History
L’Albo d’Oro del Mugello
La storica pista del Mugello ha visto alternarsi diversi campioni sul suo podio. Un tributo a tutti i piloti che hanno reso immortale il circuito italiano
La cabina dello speaker del Gran Premio d’Italia al Mugello è forse il posto più bello per vivere la gara più attesa e amata dell’anno. Dall’ultimo piano della direzione gara, domina tutta la pista ed è possibile vedere ogni movimento e particolare che sfugge a chi è immerso nel caos del paddock. Insomma un posto meraviglioso che non mollerò fin quando non mi cacciano dal Mugello. Da questa postazione privilegiata ho vissuto edizioni memorabili ed emozioni pazzesche perché i piloti quando arrivano al Mugello sanno perfettamente che una vittoria su questa pista vale un titolo mondiale.
Quindi ho deciso di prendere 4 compresse di Memoserina e cercare nel mio polveroso archivio mentale le gare più belle e gli episodi più clamorosi delle ultime 36 edizioni. Purtroppo quando Giacomo Agostini scese in pista contro Sheene su una Suzuki mollando la sua amata MV, io ero già li ai box. E il primo magico americano si chiamava Pat Hennen e non Roberts. Kenny Roberts arrivò al Mugello solo nel 1978 e sbriciolò tutti i record della pista tanto che quando si muoveva al paddock aveva uno stuolo di ammiratori che lo seguivano come un’ombra. E quando finirono le prove il lentigginoso americano andò al bar e ordinò un Chinotto per rilassarsi un secondo. Da quel giorno al bar del Mugello per anni si è bevuto solo Chinotto, nella speranza di aver carpito uno dei segreti della velocità del mostruoso Yankee. Io stesso ho bevuto chinotti per anni con il solo risultato di far spalancare la visiera del casco dai rutti violentissimi che provocava nelle esse in discesa del Mugello!
In effetti solo i grandi talenti e i veri campioni sono riusciti nell’impresa di vincere al Mugello ma uno solo riuscì a vincere due classi nella stessa giornata. Il pilota che riuscì a piegare Roberts, si permise l’incredibile impresa di vincere nel 1985 sia la 250 che 500 nello stesso giorno. E io che ero speaker, mi ricordo come fosse adesso che sul podio della 250, Freddie Spencer alla mia terza domanda mi disse simpaticamente che aveva una certa fretta perché gli stavano scaldando la 500 ma che sarebbe stato felice di proseguire l’intervista sul podio della 500. Fu davvero di parola perché vinse la 250 e la 500 per la prima volta nella storia sua e del Mugello! Era davvero un talento stratosferico e un ragazzo simpatico e tranquillo.
Poi ci fu il periodo buio dell’era Doohan dove la superiorità della sua NSR della HRC era talmente netta che non sapremo mai se davvero era un gran talento o solo l’unico a guidare quel missile irraggiungibile. Per fortuna si arriva al 2000 dove le mie coronarie furono messe a durissima prova da un trio infernale di squilibrati italiani che fecero il vuoto e arrivarono all’ultimo fatidico giro uno nella scia dell’altro. Capirossi, Rossi e Biaggi fecero tutta la gara sverniciandosi le carene e cercando di passarsi nei punti più infernali come Casanova Savelli o Arrabbiate! All’ultimo giro nessuno mollava di un millimetro e Capirossi prende la testa con Valentino che nel tentativo di passarlo vola via nella sabbia seguito da Max che per non tamponare Loris volò via anche lui lasciando la storica vittoria al magico Capirex. Forse la gara più bella della storia del Mugello! Anzi No!
La più bella è stata sicuramente la 250 del 2009 quando altri due italiani si sono passati 122 volte negli ultimi 5 giri. Finendo con una volata incredibile. Stava diluviando e Simoncelli con la Gilera e Pasini con l’Aprilia hanno fatto finta che fosse asciutto lasciando tutti gli avversari a lottare col diluvio. Loro volavano sotto l’acqua danzando ginocchio a terra nei curvoni del Mugello passandosi ad ogni staccata e obbligando il pubblico infreddolito a balzare in piedi come un vero stadio. Di un soffio vinse Mattia su Marco che aveva trionfato l’anno precedente ma fu davvero una gara memorabile perché i piloti italiani hanno sempre fatto imprese incredibili su questa magica pista.
Lo stesso Valentino ha vinto addirittura nove volte in tutte le cilindrate dal 97 al 2008 diventando il più vittorioso della storia del Mugello, facendo gare assurde dove aspettava appositamente un giro solo per passare il suo avversario preferito davanti alla sua tribuna sulla esse in discesa. E poi proprio al Mugello iniziò la famosa serie di gag appena passato il traguardo. Io me lo sono ritrovato sul podio vestito da Robin Hood o addirittura con una bambola gonfiabile! Ho sofferto come un cane quando mi sono visto volare via sotto il naso almeno otto stupendi caschi che Vale ha gettato al pubblico del Mugello che lo ha eletto beniamino a vita tanto che lo hanno voluto sul podio anche nel 2011 e 2012 acclamandolo fino a quando non è apparso dal box Ducati dove si attapira dopo ogni gara.
Per fortuna che Vale impietosito dai miei piagnistei dopo ogni podio alla fine mi ha regalato un suo leggendario casco del Mugello facendo di me lo speker più felice del mondo. Ma dietro alla incredibile serie di nove vittorie anche tanti grandi piloti italiani al Mugello hanno fatto gare stupende da Biaggi che fece una tripletta dal 95 al 97. Lazzarini con Luca Cadalora hanno fatto doppietta mentre tantissimi altri hanno fatto una sola vittoria come Melandri o quel signore che oggi nel box di Vale cura il suo casco. Maurizio Vitali vinse una gara memorabile con la MBA 125 nel lontano 84. Ma anche Locatelli, Gianola o l’attuale team manager Lucio Cecchinello sono riusciti a mettere il loro nome nell’albo d’Oro del Mugello. Da Pierpaolo Bianchi nel 1976 al magico Iannone 2012, i nostri piloti hanno davvero fatto gare generose e indimenticabili rendendo davvero unico questo appuntamento rispetto a tutte le altre gare della stagione.
Grazie ragazzi.