Dopo diversi tentativi di raddrizzare una stagione falcidiata dall’emergenza Coronavirus, la FIM Asia e il promoter TWMR hanno comunicato la clamorosa decisione circa la sospensione definitiva dell’ARRC (Asia Road Racing Championship). La motivazione principale è dovuta, essenzialmente, all’impossibilità di garantire il prosieguo degli eventi a causa delle restrizioni sui voli aerei, in particolare per quelli intercontinentali, e la conseguente quarantena obbligatoria da osservare da un paese all’altro.
Dopo solo un Round disputato, dunque, quello di Sepang, per le classi ASB1000 (Superbike), SS600, AP250 e UB150, l’ARRC è costretta ad abdcare. Eccezionalmente, quest’anno, non verrà assegnato alcun titolo e alcun premio. La possibilità di realizzare diversi round in successione sul medesimo tracciato non ha avuto seguito e il tutto sarà, quindi, rimandato al 2021: «Purtroppo, senza alcuna prospettiva di deregolamentazione delle restrizioni inerenti i viaggi aerei, siamo costretti a cancellare la stagione 2020. Siamo dispiaciuti per tutte le parti chiamate in causa, ma nel frattempo siamo già al lavoro per pianificare una grande stagione 2021».
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