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Arriva la batosta per gli automobilisti. In Italia, costa sempre di più.
Possedere un’auto in Italia sta diventando un onere sempre più pesante per le tasche degli automobilisti. Tra le spese che gravano maggiormente sul bilancio familiare, l’assicurazione Rc auto è una delle più significative. Nel 2025, i premi assicurativi continuano a salire, e le recenti analisi hanno rivelato una classifica delle città italiane in cui i costi sono più elevati, con alcune sorprese che meritano attenzione.
Secondo i dati forniti dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass), i premi medi delle polizze Rc auto sono aumentati in modo significativo, raggiungendo una media di 398 euro tra gennaio 2021 e luglio 2024. Questo aumento del 12,6% è stato influenzato dall’impennata dell’inflazione post-pandemia, che ha colpito vari settori economici. Dopo un periodo di calo dei premi, che tra il 2014 e il 2021 aveva visto una riduzione del 25,3% in termini nominali, il mercato assicurativo ha subito un’inversione di tendenza.
Un’analisi più approfondita mostra che, sebbene l’Italia abbia registrato un incremento dei premi, questo è stato comunque contenuto rispetto ad altre nazioni europee. Infatti, il rincaro medio in Europa è stato del 19,6%, mentre in Italia si è attestato al 10,1%, posizionando il nostro Paese al ventesimo posto nell’Unione Europea per incremento dei costi.
Le città più costose per l’assicurazione auto
Il report di Ivass ha evidenziato differenze sostanziali tra le varie province italiane. Ecco la classifica delle città con i premi medi più alti:
- Napoli: 600 euro
- Firenze: 507 euro
- Massa Carrara: 507 euro
- Pistoia: 518 euro
Le province del Centro Italia hanno registrato un incremento dei costi superiore rispetto al Nord e al Sud, con un aumento del 15,5%. Nel Nord, l’aumento si è attestato al 14%, mentre nel Sud si è limitato all’11%, sebbene i premi fossero già più elevati in partenza.

Un dato sorprendente riguarda Milano, dove il premio medio è di 404 euro, e Roma, che si attesta a 487 euro. Questi valori, pur essendo elevati, non raggiungono i picchi di Napoli, ma rappresentano comunque una spesa considerevole per gli automobilisti.
Un aspetto preoccupante è l’impatto degli aumenti sui più giovani. Gli assicurati in prima classe del bonus-malus hanno visto un incremento medio del 13% dal 2021 al 2024, ma per gli altri assicurati, il rincaro supera il 17,8%. In particolare, gli under 25 sono stati colpiti da un aumento che supera il 20%, mentre gli over 60 hanno sperimentato un incremento più contenuto. Questo divario evidenzia come i giovani, spesso neopatentati, siano penalizzati nel settore assicurativo, a causa della valutazione del rischio associato alla loro poca esperienza di guida.
Un ulteriore peso per le famiglie italiane
Secondo il Codacons, l’aumento dei premi Rc auto ha comportato una spesa aggiuntiva di circa 1,7 miliardi di euro per gli automobilisti italiani rispetto al 2021. Se nel 2021 il costo medio della polizza era di 364 euro, a novembre 2024 si è attestato a 416 euro, con un aggravio di 52 euro a polizza. Questo aumento complessivo ha un impatto significativo, specialmente per le famiglie già sotto pressione economica.
Le ragioni alla base di questi aumenti sono molteplici. Federcarrozzieri ha sottolineato come i costi delle riparazioni e dei pezzi di ricambio siano aumentati, ma non in modo proporzionale rispetto ai premi Rc auto. Il conflitto in Ucraina, l’aumento dei costi energetici e le difficoltà legate alla crisi della supply chain hanno influito pesantemente sul mercato delle autoriparazioni. Tuttavia, l’andamento delle tariffe Rc auto sembra seguire logiche di mercato distorte, come evidenziato dalle clausole contrattuali che obbligano gli assicurati a rivolgersi a specifiche autocarrozzerie, limitando la concorrenza e incrementando i costi.
In questo scenario complesso, diventa fondamentale per gli automobilisti essere informati e consapevoli delle scelte assicurative, cercando di confrontare le offerte e valutando con attenzione le polizze più adatte alle proprie esigenze.