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Audi ha prodotto una moto, è tutto vero - www.MotoriNews24.com
La casa tedesca con i quattro anelli ha provato a fare come BMW. Hai mai visto il suo primo ed unico modello a due ruote? E’ un vero portento.
Pochissime case produttrici al mondo hanno la capacità di proporre sul mercato automobili e motociclette che riscuotono lo stesso successo sul mercato. I marchi che lo fanno generalmente sono giapponesi come Honda o Suzuki, brand che hanno fatto dell’essere multitasking una vera arte. In Europa sono davvero pochi i produttori che riescono in questa impresa come Piaggio che ha costruito veicoli come l’Ape o BMW che da sempre si destreggia nel campo delle quattro e delle due ruote con modelli come la Serie 3 o la R1250.
Un’altra casa che ha avuto la possibilità di fare come BMW è sicuramente Audi anche se pochi lo sanno. Ebbene si, il brand tedesco ha prodotto molte motociclette…quando ancora si chiamava DKW, un brand che tra le altre cose aveva i quattro anelli di Audi sul suo logo prima che venisse del tutto assorbita dal brand con i quattro cerchi nel 1965. Anche dopo essere diventata Audi però la casa ha provato a rimanere in questo campo.
Negli anni settanta quando la fusione con DKW ed Auto Union era stata da poco completata, l’azienda tentò un rilancio nel campo delle due ruote. Lo fece nel corso di una breve collaborazione con BMW che per l’occasione “prestò” i progetti della BMW R90S alla casa con gli anelli per consentirle di provare questo esperimento che purtroppo, non ebbe molto successo.
Perché non l’hanno fatta
Nel 1975 il brand tedesco cominciò a lavorare in totale segretezza ad un ambizioso progetto: si chiamava Audi Z02 e sarebbe dovuta essere la prima di una lunga serie di motociclette per rendere Audi un brand multitasking proprio come BMW anche se le cose non sarebbero andate come previsto. La due ruote era prevista in due varianti, una da 1.100 cc ed una da 1.300 cc più potente ed entrambe sarebbero state costruite in Brasile in un apposito impianto.
Il peso complessivo del mezzo era di 260 chilogrammi mentre la potenza massima raggiunta dal suo motore era di ben 70 cavalli. Insomma, un progetto solido ma forse un po’ troppo simile al mezzo a cui si ispirava. Alla fine nonostante il buon riscontro ottenuto dal mezzo, presentato al pubblico un anno dopo, la dirigenza di allora del brand stabilì di non produrre in serie il progetto e di abbandonarlo.
Pare che infatti, i dirigenti temessero che produrre anche mezzi a due ruote avrebbe potuto “distogliere” il marchio dal settore delle quattro ruote dove stava ottenendo un ottimo successo. Visto come sono andate le cose da lì in avanti per il marchio, forse non è stata una cattiva idea…