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Bonneville, l’ultimo santuario puro della velocità al mondo
Bonneville resta una delle ultime mete ancora incontaminate per gli appassionati, che non hanno ancora invaso in massa questo luogo simbolo della velocità
Bonneville è l’ultimo vero tempio del motociclismo? Da quando il Motociclismo è diventato uno sport planetario rimangono solo pochissimi luoghi sacri ancora non invasi dalle orde di fan e bikers alla ricerca di mete da scoprire. Le Mans per la 24 Ore, Suzuka per la 8 Ore ma anche Daytona per la Bikes Week o Anaheim per il SX, sono ormai impraticabili per le invasioni di veri o presunti appassionati in cerca di emozioni e luoghi storici. Rimangono segrete poche mete che solo i più anziani ed esperti si tramandano solo a voce e mai per Social o Web per non far trapelare nessun dato che possa far avvicinare le solite masse vocianti in caccia solo di foto e souvenir.
Alcuni di questi sono in Gran Bretagna o nella west coast degli Stati Uniti. Si chiamano Rock Store, Peeble Beach, Ace Cafè ma anche Bonneville o El Mirage. Posti incontaminati dalle masse e frequentati solo da appassionati veri che arrivano da tutto il mondo per sfidarsi in sella ad ogni tipo di cavalcatura a due o quattro ruote. Purtroppo, Bonneville, dopo il bellissimo film “Indian – la grande sfida” è ormai diventato superconosciuto da tutti gli appassionati che vogliono tentare una affascinante e suggestiva sfida a tutta velocità sulla incredibile superficie di un lago salato abbacinante e ipnotico.
Bonneville, che da il nome al modello più famoso di casa Triumph, è una località geograficamente inesistente perché si trova al centro di questa immensa distesa bianca formata dal sale lasciato da un grandissimo lago ormai prosciugato. È a poche miglia da Salt Lake City nello stato dello Utah. A partire dai primi anni del secolo scorso questa incredibile superficie levigata è stata usata per i primi test e le prime corse di biciclette e poi di auto e moto. Fino ad istituzionalizzare ogni Agosto una serie di eventi tesi a stabilire nuovi record di velocità. Le Speed Week che richiamano appassionati da tutto il mondo in questo paesaggio lunare assolutamente unico e irripetibile in grado di regalare emozioni fortissime anche a chi decide solo di assistere a questi fenomenali lanci in rapida sequenza.
Dopo il film con Anthony Hopkins Indian La Grande Sfida del 2005, qualche appassionato italiano ha deciso di azzardare l’avventura decisamente complicata per le spese e per la distanza dall’Italia. Ma chi è tornato ha raccontato storie affascinanti e davvero uniche, fuori dagli schemi e dal tempo dove vive solo la passione e l’amore per la velocità senza tempo o limitazioni.
Come per il protagonista del film sono moltissimi gli ultrasessantenni che insieme a teenagers si rimboccano le maniche per preparare veicoli di tutti i tipi e di tutte le cilindrate. Appassionati che passano un intero anno a preparare una moto che sarà usata per i 10 minuti necessari a tentare una o più corse alla caccia del record. Insomma un posto rimasto ancora magico incontaminato e assolutamente da inserire nelle mete da non perdere mai per un vero Rider.