MotoGP
Box 46 Le Mans: se Rossi non ci avesse provato…
Lo zero di Le Mans pesa come un macigno, ma quello che abbiamo visto provarci fino alla fine è il vero Valentino Rossi
Il titolo di una biografia di Valentino Rossi di ormai qualche anno fa, si intitolava esattamente così: Pensa se non ci avessi provato. In questa frase ovviamente si descriveva l’enorme soddisfazione per aver vinto con la Yamaha la grande sfida in MotoGP, lasciando la miglior moto del lotto, la Honda, per andare a lavorare sul brutto anatroccolo, la M1.
Quello che è successo a Le Mans nell’ultimo giro del GP, è un episodio che può essere descritto utilizzando quella frase, quel titolo che sembra calzare a pennello alla biografia di un campione come Valentino. Perché un campione vero è uno che ci prova, uno che non molla. Un campione vero è quello che a 38 anni suonati accetta di sfidare a parità di mezzo un ventiduenne scatenato, un talento emergente e non si arrende. Mai.
Valentino Rossi poteva arrendersi tante volte, poteva deporre le armi e accontentarsi. Se l’avesse fatto a Le Mans nel duello con Vinales adesso sarebbe in seconda posizione nel mondiale, ad appena cinque punti dal primo in classifica dopo 5 gare. Un grande risultato, una prova da vero ragioniere. Ma Valentino non è un ragioniere, non è uno che si arrende. Valentino semplicemente doveva provarci. Perché poteva, perché evidentemente sentiva di avere il colpo buono in canna e pensava di poter battere Vinales.
Così si diventa un idolo, così si conquistano i cuori degli appassionati di tutto il mondo, andando oltre bandiere, nazionalità e qualsiasi altra cosa. Valentino Rossi è il pilota più amato al mondo perché non delude mai i propri tifosi, perché ci prova sempre. Ed a Le Mans ci ha provato, strenuamente, oltre qualsiasi logica o ragionamento. Ha senza dubbio sprecato una grande occasione, con Marquez a terra ed il secondo posto in pugno. Ma “accontentarsi” è una parola che in certe circostanze non fa parte del vocabolario di Valentino.
Dopo la gara, Rossi ha detto di non essersi mai sentito così veloce sulla M1 2017, di non aver mai avuto questo feeling nelle gare precedenti. Si sentiva sicuro, in perfetta simbiosi con la moto. E ha tenuto per tutta la gara il passo di un indiavolato Vinales, aspettando i giri finali per sferrare l’attacco. Il copione era perfetto, degno dei tempi migliori di Rossi, quando cuoceva a fuoco lento gli avversari per poi passarli in tromba a poche curve dalla bandiera a scacchi. Una situazione assolutamente perfetta, con la chance di far capire a Vinales che il “vecchietto” ha ancora parecchie frecce al proprio arco.
L’errore che ha portato lungo Rossi lasciando spazio a Vinales ha forse innervosito Valentino, che dopo ha sbagliato, ritrovandosi nella ghiaia. La delusione per i tifosi è stata forte, ma quanto sarebbe stata maggiore se Valentino si fosse semplicemente arreso. Immaginate la faccia del pilota nel parco chiuso? Sarebbe stato soddisfatto per il secondo posto, oppure deluso per essere stato sconfitto da Vinales.
Noi siamo convinti che la gara di Le Mans sarà uno snodo fondamentale del mondiale. Certo, i punti persi potrebbero pesare moltissimo. Ma la cosa che davvero resta dopo Le Mans, è la consapevolezza che questo Vinales può essere battuto, che non è il mostro infallibile delle prime gare e di tutta la stagione di test. Valentino e la squadra hanno capito come lavorare sulla M1 2017, hanno trovato la chiave per far andare forte una moto che all’inizio non piaceva.
Adesso arriva il Mugello, e c’è quella fumata bianca della scorsa stagione da cancellare quanto prima, con la certezza incrollabile che se ci sarà l’occasione di farlo, Valentino ci proverà sempre. Questo è il regalo più bello che Valentino potesse fare ai suoi tifosi. Siamo proprio certi che Le Mans rappresenti solo uno 0 in classifica?