British SBK

BSB & WSBK: moto simili, ma due pianeti molto lontani

La British Superbike ad Assen ha offerto duelli, spettacolo e tanti spunti su cui riflettere in modo approfondito

Il round olandese della BSB ha fornito una grossa serie di spunti di riflessione per chi ha avuto la fortuna di assistere alle due gare di Superbike disputate in contemporanea sulle piste europee di Magny Cours e Assen. L’una sotto la pioggia valida per il Mondiale e l’altra sotto il sole e valida solo per il campionato nazionale britannico meglio conosciuto come BSB. La prima impressione che si riceve è sicuramente quella di assistere a due sport completamente diversi. Due categorie che non hanno niente in comune e che certo non sembrano essere figlie di una stessa tipologia motociclistica. Eppure sono ambedue campionati con moto derivate dalla serie da 1000cc a 4 tempi con solo piccolissime modifiche al regolamento tecnico.

Invece si ha la netta sensazione di assistere a due pianeti completamente differenti. In Francia nonostante la pista bagnata che avrebbe dovuto aumentare lo spettacolo e i sorpassi nei confronti dell’asciutto dell’Olanda, abbiamo assistito al solito monologo con fuga per Davies che con il ritiro di Rea ha dominato con la consueta supremazia che in tutta la stagione hanno mostrato Kawasaki e Ducati su tutte le avversarie. Un Mondiale chiuso Sabato con ben 5 gare di anticipo e solo i 4 piloti di Kawasaki e Ducati in grado di vincere le gare disputate fino ad oggi. Nessun altro è riuscito a centrare il gradino più alto del podio in una stagione monotona e dominata da un grandissimo Jonathan Rea vero cannibale e capace di conquistare tre mondiali in tre anni senza grossi problemi o veri avversari.

Nel campionato nazionale Britannico invece è il delirio dello spettacolo! Gare emozionantissime con battaglie, colpi di scena e continui ribaltamenti di classifica dovuti ad una serie di gare ravvicinatissime tutte in gruppo con sorpassi ad ogni curva. Suzuki, Yamaha, Kawasaki, Honda, BMW e Ducati lottano ad armi pari in una fase finale dove invece di assegnare in anticipo il titolo, vengono azzerati i punteggi, ed inizia lo Spettacolo dello Showdown riservato ai migliori sei della prima parte di Campionato. Tre volponi navigati come il quarantenne Byrne con Haslam e Brooks contrapposti a tre giovani stelle nascenti come Hickman, O’Halloran e addirittura il ventenne Dixon. Gli esclusi lottano per la Riders Cup.

Se il mondiale finisce con addirittura 5 gare di anticipo, per conoscere il vincitore del BSB bisognerà attendere come sempre l’ultima gara di Brands Hatch il 15 ottobre dove lo scorso anno Haslam perse il titolo per un solo punto. Se da una parte si parla di misure necessarie a riportare equilibrio e spettacolo dall’altra sembra di assistere a tutta un’altra cosa. Senza entrare nel merito delle soluzioni tecniche di cui si sente parlare per rivitalizzare un Mondiale in grossa crisi, prima di legiferare bisognerebbe analizzare attentamente la formula di gara che funziona in modo perfetto e senza grosse variazioni tecniche ma solo con un’accurata ricerca delle radici di una categoria che ha costruito la sua fortuna sui bassi costi e su uno spettacolo mai visto prima nel motociclismo.

Giovanni Di Pillo

Giornalista e telecronista sportivo, grande appassionato di moto, ha avuto importanti esperienze televisive a TMC/La7. Dal 2013 è tornato a commentare la SBK per Eurosport.

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