Una passione trasmessagli dal padre Graziano, anche lui pilota, che negli anni ottanta sfiorò il titolo nel mondiale duecentocinquanta. Dice Graziano Rossi, cercando di spiegare come è riuscito a trasmettere la sua passione a Valentino: «C’è chi i bambini li porta al circo o chi li porta al luna park…o chi li porta a fare i giri sui motorini…». Era nei sogni di papà Graziano che Valentino Rossi diventasse un pilota vincente, per questo a due anni lo mise su una minimoto, il resto è venuto da sè: le corse casalinghe con un’Ape Piaggio truccatissima e le sfide con gli amici in scooter sulla panoramica che congiunge Tavullia a Gabice e poi i successi mondiali.
Un ragazzo prodigio l’ex Rossifumi, soprannome coniato in onore al pilota giapponese Norifumi Abe. Ormai è riconosciuto come “Il Dottore” o “The Doctor”, così come scritto sul retro della sua tuta, in favore della telecamera on board. Negli anni successivi ha vinto tutto, portando a nove i suoi titoli iridati, uno in 125, uno in 250, uno in 500 e sei in MotoGP. Valentino Rossi è un fuoriclasse che ha scritto pagine indimenticabili nella storia del motociclismo.
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