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Con questa vecchia Citroen ci puoi comprare una Porsche 911 nuova: ora è un pezzo da collezione

Una vettura attempata che vale quanto un bolide. Sembra un rottame ma non prenderla sotto gamba!

I collezionisti di automobili devono fare loro il detto “l’abito non fa il monaco” altrimenti, rischiano di perdersi delle vetture a cui ad un primo impatto non darebbero un euro…ma che in realtà, valgono una piccola fortuna. L’esempio di oggi è perfetto ed emblematico. A vederla, questa Citroen non sembra un’auto costosa. La sua rarità e la sua sfortunata ed affascinante storia ne fanno un’auto da collezione doc!

Partiamo dal principio: erano gli anni ottanta quando il marchio con le due frecce si rese conto che la sua piccola auto da rally, la versione sportiva della Visa non era più sufficientemente competitiva per i tracciati. A quel punto gli ingegneri della Citroen Racing dovettero tornare al tavolo di progettazione e scegliere un nuovo modello, per tirarne fuori un’auto da corsa efficiente e potente.

La scelta ricadde sulla berlina BX, in produzione ormai da un annetto. Quest’auto dall’aspetto “pacifico” che ricorda molto una versione spigolosa della DS non sembrava una buona candidata per correre nei rally. Con una massa di oltre una tonnellata ed un aspetto non proprio aggraziato l’auto non avrebbe mai potuto correre in un tracciato ufficiale o almeno, non senza qualche modifica.

Un modello poco considerato

La vettura che nacque dallo studio dei progettisti fu la Citroen BX 4TC. Questa versione modificata e potenziata della berlina originale vantava un motore a 4 cavalli “preso in prestito” dalla Peugeot 505 che venne portato a ben 380 cavalli anche se poi, per motivi legati al poco spazio a bordo, la potenza scese intorno ai 200 per la variante da competizione. L’auto in effetti ebbe diversi problemi legati al poco tempo e budget messi a disposizione per farla scendere in pista. I risultati non furono eccelsi.

Nelle stagioni in cui corse nel Mondiale di Rally, la BX 4TC riuscì solo ad agguantare un sesto posto grazie al talento del pilota Jean-Claude Andruet. Per il resto, furono più le volte in cui l’auto ebbe problemi di affidabilità ritirandosi piuttosto che quelle in cui riuscì quantomeno a superare la linea del traguardo. Fiasco identico per le 200 unità che dovevano essere prodotte per l’omologazione sul mercato civile.

Citroen iniziò a ritirarle dal commercio ma alcuni collezionisti le avevano ormai acquistate. Ad oggi, delle 200 BX4 prodotte per la strada ne restano meno di 62 in circolazione. Il risultato? Il prezzo minimo per una di queste vetture rarissime sul mercato dell’usato parte da un minimo di 70.000 euro, il che significa che alla prova dei fatti, una di queste Citroen con oltre quarant’anni sul groppone potrebbe valere più di una moderna Porsche. Alla faccia del flop commerciale…

Manfredi Falcetta

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