Superbike
Superbike, cosa resterà di questo 2015?
Con il gran premio del Qatar si è archiviata la stagione 2015 WSBK. Un’annata che ha vissuto un dominio incontrastato di Rea e che ha mostrato una Ducati Panigale in grado di inserirsi nella lotta per il titolo. Dopo le vittorie di Torres e Haslam, resta inspiegabile la politica sportiva di Aprilia
Losail è stata teatro dell’ultimo gran premio della stagione SBK, regalando la spettacolare cornice di un tracciato illuminato a giorno in piena notte. In questo palcoscenico più unico che raro l’assenza di Max Biaggi è pesata come un macigno. Le vittorie di Torres e Haslam hanno mostrato quanto la RSV fosse a proprio agio sul tracciato qatariano e una wild card del Corsaro avrebbe probabilmente regalato una fantastica storia da raccontare in futuro. Lo stesso Leon ha ammesso di aver sfruttato il setup della moto messo a punto da Biaggi durante i test della scorsa settimana. La mancata partecipazione a causa dell’infortunio non avrà fatto altro che aumentare la fame del pilota romano, che probabilmente cercherà di rifarsi l’anno prossimo.
Il problema è che l’Aprilia continua ad essere inspiegabilmente latitante da questo punto di vista. La moto c’è e va fortissimo. Il team Red Devils di Roma vorrebbe continuare con la RSV4 e puntare almeno su Torres, talento che attualmente si trova sulla rampa di lancio per accedere all’olimpo dei Top Riders del mondiale. Si è anche parlato di un coinvolgimento di Biaggi nel ruolo di team manager ma in quale compagine non è stato mai specificato.
Se a Noale non sanno ancora bene cosa fare, a Borgo Panigale hanno chiuso una stagione fantastica per Davies, unico pilota a tempo pieno della Ducati in questo mondiale 2015. Gli infortuni che hanno tenuto lontano dalle piste Giugliano, non hanno permesso agli uomini di Bologna di far crescere la Panigale ancora più velocemente. Ma l’anno scorso era praticamente impossibile immaginare una Ducati passare in rettilineo le colleghe a quattro cilindri. Mentre in questo 2015 la scena si è ripetuta più volte, mostrando i progressi fatti dai motoristi bolognesi. La stagione 2016 sarà quella della definitiva maturità agonistica per la bellissima Panigale R, chiamata a rinverdire i fasti delle SBK by Ducati da sempre vincenti in questo campionato.
In Kawasaki Guim Roda ha fatto un lavoro eccelso, consegnando a Rea e Sykes un’arma quasi imbattibile e permettendo all’irlandese di dominare un mondiale arrivato decisamente più tardi del previsto. Se Johnny Rea fosse passato prima ad altri lidi, la storia recente del mondiale SBK sarebbe decisamente diversa. Con la recente presentazione del modello 2016 della sportiva di Akashi, i programmi per l’anno prossimo non possono essere diversi da quelli di tentare di riconfermare una stagione fantastica per gli uomini in verde. Tom Sykes dovrà scrollarsi di dosso questa stagione avara di soddisfazioni e dimostrare di essere all’altezza di Rea in questo dream team made in Kawasaki.
Nella compagine Ten Kate, le novità per l’anno prossimo sono di natura ben diversa. La CBR resta uguale a se stessa col passare degli anni, e le speranze di una stagione con qualche soddisfazione in più cadranno interamente sulle spalle di Nicky Hayden e di Michael Vad Der Mark. Il ritorno del Kentucky Kid nel mondo delle derivate di serie potrebbe regalare un nuovo protagonista al mondiale, a patto che il polso di Nicky non faccia troppi capricci. Le attese sono tutte per la stagione successiva, con la presentazione della tanto sospirata nuova ammiraglia sportiva Honda. La prossima sarà una stagione di transizione, che permetterà a Van Der Mark di crescere ancora e ad Hayden di riprendere confidenza con queste moto. Nella speranza che mamma Honda mantenga le promesse fatte.
Valutare la stagione di Crescent con Suzuki è quantomeno complicato. La Gixxer ha sulle spalle il peso degli anni che ormai si fa sentire, ma Lowes ha ugualmente stupito con qualche bell’exploit durante l’anno. Team e pilota l’anno prossimo passeranno alla Yamaha, e le aspettative sono di tutt’altro tipo. 2015 disastroso per De Puniet, un pilota da ricostruire.
Un team che partiva con altri obiettivi per la stagione era senz’altro l’Althea di Genesio Bevilacqua. L’ingaggio di Nico Terol lasciava presagire ad una stagione da protagonista, ma il feeling tra lo spagnolo e la Panigale non è mai nato e la collaborazione tra team e pilota è finita a stagione in corso. Matteo Baiocco ha fatto un grandissimo campionato, terminando all’ottavo posto in classifica generale, primo tra i piloti privati. Anche il sostituto di Terol, Niccolò Canepa ha regalato delle perle soprattutto in qualifica. Il rammarico maggiore per la compagine di Bevilacqua è quella di non aver ricevuto da Ducati il trattamento tecnico auspicato. Questa situazione l’avrebbe anche spinto a cercare soluzioni alternative per la stagione 2016, portando in tanti a pensare ad una possibile partnership con BMW. Al momento i programmi del team non sono noti, ma conoscendo la determinazione del manager siamo certi che l’Althea sia destinata ad un ruolo di protagonista per la prossima stagione.
L’incognita maggiore riguardo la stagione SBK 2016 riguarda però un pilota che quest’anno non vi ha corso. Stiamo ovviamente parlando di Marco Melandri, che sta tentando in tutti i modi di rimettere piede nel mondiale riservato alle derivate di serie. Dopo il fallimento della trattativa con Yamaha e il no incassato da Ducati le speranze del ravennate erano attaccate all’ingresso del team Abraham in SBK con il supporto di Aprilia. Ma anche questa strada sembra nebulosa e pare che il team ceco si sia fatto indietro nella trattativa. Le ultime voci raccolte davano Melandri possibile tester per MV Agusta. La soluzione avrebbe indubbiamente del fascino, ma le prestazioni dell’attuale F4 non la collocano certamente tra le moto top tra quelle presenti in griglia. Dopo una stagione così sofferta, Macio ha più volte detto di voler salire su una moto competitiva l’anno prossimo e l’attuale sportiva di Schiranna non sembra rispondere a questo identikit. Un progetto a lungo termine potrebbe convincere Marco e darebbe moltissima visibilità al marchio. Il bandolo della matassa verrà trovato nelle prossime settimane e tutti sperano di avere una nuova accoppiata italiana in SBK, con la speranza che riesca anche a risalire presto la classifica. Adesso arriva un lungo periodo si pausa per la WSBK, ma i pezzi del puzzle da comporre sono ancora tanti. Ve li racconteremo ogni volta che un altro pezzetto troverà il suo posto nel costruire l’immagine del prossimo mondiale.