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Un modello come questo può valere quanto un’auto sportiva. Ecco il segreto per cui la vogliono tutti.
Generalmente parlando le motociclette valgono meno delle automobili: non di certo per un motivo qualitativo, visto che alcuni modelli con un motore e due ruote sono anche più divertenti da guidare e resistenti di tante altre automobili, più che altro per un discorso commerciale e produttivo. Costruire un’automobile è più complesso e costoso che produrre un’automobile e le conseguenze si vedono anche sul costo del prodotto finito.
A volte però salta fuori qualche eccezione, costituita soprattutto dai modelli classici, quelli che hanno un valore unico non soltanto per le loro caratteristiche – motori potenti, finiture cromate e sellini in pelle conciata – ma anche per il valore storico che vanno ad assumere dopo tanti anni passati sul listino delle moto da collezione di tutto il mondo. Il modello di oggi? Rientra nell’elenco.
Di recente sul portale Car and Classic è comparso un annuncio molto interessante che riguarda un modello di moto italiana molto interessante per i collezionisti. Il suo prezzo è paragonabile a quello di un’auto ma non dice tutto sul modello. Dobbiamo tornare indietro nel passato di Ducati, storico marchio italiano produttore di moto, per comprendere quanto valga davvero questa moto.
Storia di Ducati: il modello amato da tutti
Costruita negli anni d’oro tra il 1975 ed il 1982, la motocicletta sportiva Ducati 990 SS è uno dei modelli più riconoscibili dell’azienda di Borgo Panigale che con questo modello, ha introdotto una serie di innovazioni mica da ridere. Il modello doveva essere e fu a tutti gli effetti un “miglioramento” sia della 750 SS che della 860 GT da cui prese le parti migliori, il motore “carter quadri” da 80 cavalli che garantiva 14 chilometri con un litro di carburante, la sovrastruttura e l’estetica. Rimossi, invece, l’avviamento elettrico giudicato troppo problematico e la testata originale sostituita con quella desmodromica.

Con questo assetto la motocicletta, disponibile in livree uniche – quella nell’annuncio è colorata nel tradizionale argento-blu del marchio – poteva toccare i 225 chilometri orari, una velocità da vera sportiva; non a caso, prese parte anche al TT del 1978 con qualche modifica per aumentare la cilindrata. La moto approntata dai tecnici Franco Farné e Giuliano Pedretti riuscì a vincere, battendo moto molto più potenti come le giapponesi nonostante un disastroso problema al motore a pochi metri dal traguardo.
Il modello in foto è la versione civile, originale e con appena 11mila chilometri percorsi nella sua lunga carriera, iniziata nel lontano 1977; il prezzo che il proprietario richiede, fornendo ovviamente i documenti originali e tutto il resto, è di poco inferiore ai 24mila euro. Per un modello così iconico e vincente oltre che ricercato, ci sembra il minimo! Del resto abbiamo visto moto vendute anche a di più!