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Davide Giugliano a cuore aperto su Ducati, SBK e futuro

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Davide Giugliano in questa intervista ci parla del suo futuro in SBK. Orgoglioso degli anni passati in Ducati, è pronto alla nuova sfida

Questa estate non c’è solo il Calciomercato a farci compagnia, ma anche il Motomercato. Uno dei suoi maggiori protagonisti di questo scacchiere immaginario è di sicuro Davide Giugliano, il pilota romano attualmente in Ducati che il prossimo anno avrà la possibilità di dare una svolta alla sua carriera e di cimentarsi in una nuova sfida. Gli abbiamo fatto qualche domanda sulla stagione attuale, parlando degli anni in Ducati e delle sue prospettive per il futuro.
Hai avuto un inizio di stagione complicato, poi è arrivata la Malesia ed hai iniziato ad andare forte. C’è stato come un click. E’ stato un cambiamento della moto o qualcosa in particolare ti ha permesso di fare questo step?

Sicuramente è cambiata tanto la moto perchè è stata sviluppata ed il mio gruppo di lavoro ha compreso come volevo lavorare e questo mi ha permesso di fare un click poi anch’io ho cambiato un po’ il mio stile per adattarmi a questa Panigale.

@DUCATI PRESS

Nonostante il lavoro fatto in Ducati c’è un evidente dominio Kawasaki in SBK in quasi tutti i circuiti. Qual è lo step finale che dovete fare per competere con loro?
Noi abbiamo lavorato molto e la moto adesso inizia ad essere davvero competitiva, però ovunque arrivi la Kawasaki va subito forte. Ha dei piloti molto veloci ed esperti e loro ci mettono meno tempo ad essere al 100%. Noi dobbiamo fare ancora un piccolo step a livello di motore ed essere più rapidi ad arrivare alla messa a punto migliore.
Ernesto Marinelli ha detto che gli piacerebbe vincere con Davide Giugliano entro la stagione in corso. Su quali circuiti pensi di essere più competitivo tra quelli rimasti?
Diciamo che ci sono tre circuiti che mi piacciono particolarmente. Ad esempio a Doha mi piace molto guidare e se una vittoria arriva in uno o in più di uno di questi tracciati può essere buono. Sono veloce e vado forte su tutti questi tracciati.

A proposito di circuiti, cosa ne pensi del Lausitzring?
Ci avevo già corso in Stock 600 un anno e mi piaceva tanto, ma adesso è in condizioni critiche per le molte buche. Guidare lì è difficile ma la situazione è uguale per tutti quindi vedremo come andrà, dovremo lavorare ed adattarci.
Una curiosità: la Panigale è cresciuta molto in questi anni, quando l’hai presa era una moto più acerba. Cosa pensi di aver dato allo sviluppo?
Credo di averle dato credibilità fin da subito. Per me era una nuova sfida e questa moto usciva da un anno terribile. Veniva da Carlos Checa che era un pilota velocissimo, che ha anche vinto, ma quell’anno i risultati non erano stati buoni. Quindi mi sento di aver dato credibilità alla moto e alla squadra, salendo in sella senza pregiudizi e e chiudendo molto bene già i primi test della stagione.
Parlando di questa stagione, cosa pensi della nuova formula che vede due gare separate?
A me piace, lo trovo interessante anche se capisco che abbia spiazzato chi guarda le corse, soprattutto perchè i tifosi erano abituati a vedere due gare in una giornata e provare molte emozioni la domenica. Però a me piace, soprattutto è bello avere tempo tra Gara1 e Gara2. Sicuramente è più difficile perchè noi abbiamo solo due turni per lavorare per la gara, cioè quelli del venerdì. Il sabato dobbiamo esser subito pronti per la Superpole.
Quindi un turno di prove in più potrebbe farvi comodo.
Si, sarebbe comodo avere un turno più lungo il sabato mattina, invece di soli 15 minuti.
Adesso parliamo della prossima stagione. Con la notizia dell’ingaggio di Marco Melandri ti si aprono molte possibilità per il futuro. Come lo vedresti un Davide Giugliano in Moto2? Ti piacerebbe cambiare categoria?
Di sicuro potrebbe essere una buona sfida per me, sicuramente nuova. Però dall’altra parte sto cercando di avere un quadro generale più chiaro. Sono arrivato in SBK a 15 anni, anche se sono molto giovane ho molta esperienza e la Moto2 è una possibilità che sto valutando. Ma allo stesso tempo sto valutando una proposta importante in SBK che penso potrebbe andar bene per me.
Proprio per la tua giovane età ed il talento che hai dimostrato, le prospettive non ti mancano.
Fortunatamente si. Io non sono un pilota che ama parlare e fare il doppio gioco quindi annuncerò tutto quando avrò deciso, anche perchè mancano ancora quattro gare con Ducati, sia per me sia per la squadra. So di dover prendere questa decisione per il futuro ma devo ricordarmi che ci sono molti punti a disposizione ancora e tante cose belle da giocarci. Quindi è giusto concentrarsi su quello che sto facendo adesso.
Sei stato al WDW e conosci bene l’affetto del popolo Ducati. Ti mancherà questo aspetto dell’essere pilota Ducati?
Ducati ha tantissimi appassionati in tutto il mondo, i Ducatisti sono tanti e uniti e tifano sempre per il pilota. Siamo tutti una grande squadra e questo è l’aspetto positivo. Certe volte è la parte che ti spinge ancora di più, ma se le cose non vanno bene è difficile.
Un’altra curiosità: tu corri col 34 di Schwantz, in più hai reso omaggio a Fabrizio Pirovano con il tuo casco. Cè un pilota con il quale ti sarebbe piaciuto confrontarti in pista?
Sicuramente mi sarebbe piaciuto fare un’entrata in curva con Kevin Schwantz. Ho avuto la possibilità di conoscerlo, andarci a cena e farci due risate e alla fine l’ho sempre visto come un mito: per me è il più grande pilota di tutti i tempi.

@DUCATI PRESS

Ultima domanda per Davide Giugliano: riesci con una parola o una frase a riassumere la tua esperienza in Ducati?
Sono stati tre anni bellissimi e difficilissimi, soprattutto l’anno scorso però anche grazie al mio approccio e alla mia voglia di fare le soddisfazioni sono arrivate e continuano a farlo. Metto un segno positivo davanti a questi tre anni.

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