dovizioso motogp assen 2017 ducati
Andrea Dovizioso è sempre realista, e questo talvolta è stato un tallone d’Achille per un pilota reo di non far sognare adeguatamente gli appassionati e di non spingersi oltre il limite quando necessario. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio, ed ecco che un punto debole del forlivese può trasformarsi in punto di forza se la realtà dei fatti lo porta a ritrarre una situazione molto più rosea di quello che le sensazioni a caldo potevano restituire dopo una gara in sofferenza, che non lo ha visto tra i protagonisti come nelle ultime uscite. «Purtroppo la posizione è la cosa negativa, in gara però mi sentivo bene, in alcune curve andavo più forte e questo è importante se ci vogliamo giocare il campionato» dice positivo nonostante abbia tagliato il traguardo in ottava posizione a 20 secondi dal vincitore Marquez (un distacco da riportare alla mente i tempi bui della Ducati), e a 6 dagli altri avversari nel Mondiale Vinales e Rossi, scavalcato anche dalla Desmosedici GP16 di Alvaro Bautista e dall’Aprilia di Aleix Espargarò. Secondo Dovi «la posizione è la cosa negativa ma siamo lì. In gara mi sentivo bene, in alcune curve andavo più forte e questo è importante se ci vogliamo giocare il campionato. Torno a casa con delle buone sensazioni».
LEADERSHIP MONDIALE PERSA, COLPA DI UN AZZARDO SBAGLIATO – Una classifica che lo vede perdere la leadership conquistata dopo Assen «ma ogni weekend è una gara a sé» aggiunge il forlivese, al miglior momento in carriera e la cui fiducia nella sua Ducati pare diventare inscalfibile. Buon segno per lui, un pilota mai del tutto così convinto di potersi giocare il titolo con gli avversari più forti, e per tutta l’Italia che da tempo attende di rivedere ‘la Rossa’ competitiva su tutte le piste. Dovizioso ammette comunque che qualcosa non sia andato, in particolar di aver sbagliato la scelta di una gomma morbida al posteriore, che ha avuto un calo pesante negli ultimi giri facendogli perdere diverse posizioni e la possibilità di restare nel gruppo in lotta per il quarto posto: «La scelta definitiva è sempre mia e mi prendo le colpe. Non avevamo tanti dati dalle prove perché è piovuto spesso, mi sentivo meglio con la gomma morbida per come riuscivo a guidare in frenata, questa volta abbiamo voluto rischiare. Speravamo durasse fino alla fine».
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