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MotoGP, Lorenzo sempre più uomo Ducati: abbraccia Dovizioso dopo la vittoria

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Lorenzo, da Campione in pista con Yamaha a Campione di umiltà con Ducati: continua a veder vincere Dovizioso eppure non fa pesare il suo ruolo di primo pilota nel team

E’ chiaramente in difficoltà con una moto non adatta al suo stile di guida, sta rendendo al di sotto delle aspettative e del budget che gli è stato destinato quale ‘top-rider’ e 5 volte Campione del Mondo, taglia il traguardo sempre dietro al suo compagno di squadra e a molti altri piloti meno pagati di lui e con moto talvolta inferiori, non vince e non è in lotta per il titolo Mondiale come tutti si auguravano; ma forse, Jorge Lorenzo, sta vincendo sotto il profilo umano nella sua nuova avventura in Ducati. La costante presenza sotto al podio ad applaudire Dovizioso e il suo team quando trionfano, le parole mai fuori posto verso questa imbarazzante situazione che metterebbe a dura prova i nervi di chiunque nei suoi panni, i riconoscimenti e apprezzamenti al merito e al lavoro del vicino di box, e, per ultimo, il bellissimo e sincero abbraccio fatto al pilota italiano davanti alle telecamere durante i festeggiamenti dell’Austria, sono tutte dimostrazioni di grande spirito di gruppo e sportività da parte di un ragazzo (prima che atleta) che spesso, a causa di comportamenti giudicati arroganti o antipatici, non ha ricevuto da parte dell’opinione pubblica e dei tifosi un apprezzamento adeguato ai suoi innumerevoli successi.

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Lorenzo, da Campione in pista con Yamaha a Campione di umiltà con Ducati: i motivi del cambio di atteggiamento e quanto ne guadagna la sua immagine

Ci voleva forse una situazione di grande difficoltà che lo costringesse ad un bagno di umiltà, per far sì che Lorenzo riuscisse a guardare oltre al suo ego smisurato (ma tipico dei vincenti) e provasse per una volta a dedicare attenzioni anche agli altri. In Ducati ha trovato una famiglia prima che dei colleghi, un sano rivale in Dovizioso e non un nemico come era diventato Valentino in Yamaha, e tutta la considerazione di cui la sua personalità necessita: niente scuse dunque, ma tanta auto-analisi e una sfida continua con la Desmosedici che lo ha costretto a rimettersi in discussione. Jorge Lorenzo sta mostrando il lato migliore di “Giorgio” (come lo chiama affettuosamente l’ingegnere Dall’Igna, uno che lo conosce da quando era piccolo e quindi da prima che diventasse il Campione con cui tutti hanno familiarizzato) e, così facendo, non sarà sicuramente più facile “mandar giù” i piazzamenti deludenti che sta collezionando ma, fuori dalla pista, il maiorchino si sta rivalutando come personaggio: per quei tifosi ducatisti che non lo vedevano di buon occhio dopo le sue vicende passate andate a discapito di un pilota italiano, per la gente del paddock che lo ha sempre definito un solitario poco socievole, per la sua squadra che adesso ha bisogno di un nuovo gregario e non di un’altra prima guida ora che questo ruolo se lo è preso di diritto Andrea Dovizioso. Con Ducati Lorenzo non sta diventando Campione per la sesta volta nella sua carriera, come avrebbe potuto più facilmente fare rimanendo in Yamaha, però, è questa è cosa ben più preziosa, sta forse imparando a comportarsi da Campione quale è.

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