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La Ducati V4 in pista non passa inosservata
E’ stata sorpresa durante i test definitivi la nuova Ducati V4, la moto destinata a raccogliere l’eredità della Panigale in SBK con un motore molto vicino a quello della Desmosedici
Che la Ducati stia da tempo lavorando su una V4 stradale, non è assolutamente un segreto per gli appassionati. L’hanno confermato a più riprese l’AD dell’azienda Claudio Domenicali, che sottolineò come fosse un vero peccato avere a disposizione del marchio un gioiello come quello utilizzato in MotoGP dalla Desmosedici, ovvero il V4 appunto, e non pensare di utilizzarlo sul prodotto di serie (leggi qui: Ducati V4: dalla MotoGP alla SBK in due anni). I più talebani tra i ducatisti hanno storto il naso davanti a queste affermazioni, eppure lo sviluppo va avanti e questo non significa che Ducati abbandonerà il bicilindrico sportivo ad alte prestazioni.
Piuttosto significa che Ducati darà spazio agli ingegneri italiani per lottare ad armi pari con quelli giapponesi, facendo in parte ciò che fece la Honda nel 2000 quando mise in pista una bicilindrica come la VTR SP-1 per contrastare il dominio della 996 su un terreno sconosciuto per la HRC. Di certo dietro la scelta di Ducati non vi è la sola volontà di vincere in SBK con un nuovo approccio, bensì la ferma volontà di andare avanti, di tracciare una nuova strada e di avere il coraggio di seguirla. Perchè è innegabile che la Casa italiana stia dal 2007 affrontando il mercato di produzione con un approccio molto più aggressivo, sfornando modelli di successo ogni anno e raccogliendo costantemente il favore del pubblico.
L’erede stradale della Desmosedici non sarà una versione iper-premium come la prima V4 prodotta in serie limitata nel 2006, ma una versione più abbordabile per le tasche dei comuni mortali. Dovranno senza dubbio essere dei comuni mortali con il portafoglio discretamente carico, ma quando si desidera l’eccellenza assoluta, si deve anche essere pronti a sborsare il prezzo che questo comporta.