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ll duello Rossi vs Stoner ad Assen 2007

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Il motomondiale sta per sbarcare ad Assen per correre il round numero otto di questa bellissima stagione MotoGP. Il ricordo di una gara indimenticabile: Assen 2007

Secondo i nostalgici, le modifiche al tracciato di Assen hanno avuto sul circuito lo stesso effetto di un botox malriuscito. La cara vecchia Università della moto ha perso una piccola parte del suo fascino oltre a circa due km di curve e rettilinei. Eppure il Dutch TT resta un’appuntamento fondamentale di ogni stagione. Qui si è scritta la storia e scorrendo l’albo d’oro dei vincitori scorgiamo tutti i nomi che hanno fatto grande il Mondiale. Si legge Schwantz, Doohan, Biaggi e Rossi. Poi ancora Rossi, Rossi, Rossi e via così. Lo leggi per otto volte. Dal 1997, anno del primo mondiale in 125 e della prima vittoria in Olanda, Valentino ha vinto ben otto volte qui. Gli è mancata la perla dell’ultimo GP corso con le 500 nel 2001 che fu vinto dal suo “grande amicone” Max Biaggi dopo un bellissimo duello. La corsa fu interrotta con bandiera rossa e al momento dello stop Valentino era in testa ma la classifica fu omologata al giro precedente e Biaggi era passato primo sul traguardo in quel giro. Certamente la sera non avranno bevuto una birra assieme, visto che nel GP precedente a Barcellona era finita a botte sulla scala che porta sul podio. In ogni caso, non è bastata questa cocente sconfitta per rovinare il rapporto d’amore tra Valentino e Assen. La prova è stata la vittoria del 2013, la prima del ritorno in Yamaha dopo il biennio catastrofico targato Ducati.

Il mio ricordo più bello legato al Gp d’Olanda l’ho vissuto nell’edizione del 2007 e il protagonista è proprio Valentino. Durante il weekend di gara ero a Misano per il World Ducati Week, in sella alla mia fidata cavalcatura dell’epoca. Il problema è che la mia compagna a due ruote non è né rossa né bolognese. Ed ha pure i bauletti montati. All’ingresso del circuito mi guardano stortissimo ma decidono di farmi entrare lo stesso. Il paddock è inondato da un mare rosso, dalla pista si sente il rombo dei pomponi impegnati nella prova del Challenge. L’atmosfera è fantastica e si vede che in Ducati sta molto a cuore anche la pulizia delle nostre moto, visto che tantissime sono in fila per il lavaggio offerto gratuitamente. Quando mi avvicino alla zona motolavaggio mi rendo conto che le moto non se le fila nessuno ma ci sono due simpatiche ragazze micro-bikini munite che ricoprono d’amore, lavando con deliziosa incompetenza ed entusiastico trasporto, le cavalcature dei presenti. Assisto anche ad un tentativo di omicidio da parte di un tedesco a cui per poco non fanno cascare la 998 facendo chiudere il cavalletto durante un’acrobazia detergente.

Sul lato destro del Paddock è montato un palco da stadio con tanto di maxischermo. La gara MotoGP di Assen sta per iniziare e Giovanni Di Pillo richiama le truppe a raccolta, comunicando che avrebbe fatto la telecronaca in diretta della gara. Tripudio della folla rossa e tutti con gli occhi incollati allo schermo.

Il 2007 è l’anno magico di Stoner. Siamo alla gara numero nove e Casey ne ha già vinte cinque. La Ducati ha interpretato meglio della concorrenza nipponica il passaggio alla cubatura di 800cc ed il pacchetto Stoner – GP7 – Bridgestone sta facendo sognare il popolo ducatista. Il numero di gara del canguro australiano è il 27 ed è facile disegnare due zero tra le cifre e pensare ad un segno del destino. “Qualcosa ci dice che è il suo anno” recita lo slogan di uno sponsor tecnico che utilizzava proprio questa composizione artistica data dai numeri come immagine.

Per Valentino il mondiale si sta mettendo male e deve vincere per tenere aperta la corsa al titolo. E’ riuscito a sbancare Jerez e Mugello, ma Casey ha già parecchi punti di vantaggio in classifica e sembra determinato a perdere definitivamente il soprannome di Rolling Stoner.

Nelle qualifiche piove e la pole l’ha fatta il pilota più dotato di manico anfibio presente in griglia, vale a dire Chris Vermeulen. Tutti gli appassionati apprezzano questa pole position Suzuki e non si tratta di nostalgia dei tempi di Schwantz o Roberts Jr. I motociclisti sono tutti felici perché finalmente le ombrelline con le tutine della polizia Rizla sono in prima fila.
Stoner ha tenuto un buon passo in qualifica e si è piazzato secondo posto. Valentino ha beccato il momento peggiore per tentare il giro buono e parte undicesimo. Tuttavia ha mostrato un ottimo passo nelle libere asciutte e tutti si aspettano una grande gara.

Di Pillo urla nel microfono i nomi dei protagonisti e il popolo rosso applaude alla presentazione di Casey. E’ l’eroe della tifoseria Ducati, notoriamente piuttosto talebana verso tutto ciò che non è rosso e non parla bolognese. Ma siamo in Italia e Valentino è Valentino. Un ragazzo che ha annullato i limiti di questo sport, diventando un vero e proprio idolo. Quindi un fragoroso applauso scatta anche per lui.

The Voice inizia a caricare le corde vocali ed alla partenza si scatena in un lungo urlo liberatorio, facendo andare in estasi tutti i presenti che urlano all’unisono, quasi spingendo i nostri eroici riders del mondiale verso la prima staccata di Assen. Stoner prende le redini del gioco, dettando il suo ritmo da subito. Rossi è partito bene e sta recuperando posizioni velocemente. Quando mancano diciannove giri è terzo, deve recuperare qualche secondo a Stoner e sbarazzarsi di Hopkins che sta facendo un garone. Inizia a martellare pesante mentre il popolo ducatista spinge Casey ad ogni passaggio sul traguardo accompagnato dall’inconfondibile voce del Di Pillo nazionale.

A tredici giri dalla fine, Valentino ha passato Hopkins e si è messo a seguire da vicino la GP7 del cangurotto. Segue la scia rossa e si tiene mediamente sotto il mezzo secondo di distacco. I più competenti sanno che lo sta cuocendo a fuoco lento. L’ha fatto tante volte con Gibernau, ora sta servendo lo stesso amarissimo piatto a Casey ed al popolo del WDW. Quando di giri ne mancano quattro, Rossi affonda il colpo e prima della variante che precede il rettilineo passa Casey e si piazza al comando. La reazione del popolo ducatista è diversa da quello che ci si potrebbe aspettare perché se Valentino avesse segnato un goal di classe alla Juventus, forse il popolo bianconero avrebbe inveito e fischiato. Ma qui si parla di moto e la reazione è un lungo e fragoroso applauso per questo grandissimo recupero ed il bellissimo sorpasso che stanno consegnando la vittoria a Rossi e tenendo vivo il mondiale.

Di Pillo accompagna gli ultimi emozionanti giri della corsa e alla bandiera a scacchi la folla si dimentica di indossare magliette rosso Ducati piuttosto che giallo Valentino. I due eroi sono trattati in modo totalmente uguale dal tifo dei presenti. Lo sport vince su tutto. I confini motociclistici di Bologna e Tavullia si annullano magicamente e la festa continua per tutti. Sembra quasi di avere davanti il vero e proprio podio di Assen invece delle immagini trasmesse sullo schermo del palco.

Nell’aria non si percepisce nessun rammarico da parte del popolo Ducati per aver perso una gara. Abbiamo tutti vissuto una gara magica con due grandissimi piloti che si sono affrontati a viso aperto dando il massimo. Non importa il nome del vincitore.

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