Formula 1

F1, Alonso in Messico ha mostrato lo spirito del campione

La battaglia tra l’asturiano ed Hamilton ha riportato gli appassionati indietro di 10 anni, quando i due erano compagni di squadra «Il titolo? Facile senza avversari…»

La voglia di dimostrare di essere un campionissimo non gli è mai mancata, neanche in queste ultime stagioni difficili, neanche mentre Vettel ed Hamilton gli vincevano in faccia titoli su titoli e lui era costretto a masticare amaro; la consapevolezza nei propri mezzi non ha mai fatto difetto a Fernando Alonso, sia che ci fosse in gioco un titolo mondiale da vincere contro Michael Schumacher, sia che bisognasse difendere un 10° posto contro Jolyon Palmer. Il due volte campione del mondo in Messico ha ricordato a tutti quando grande sia il suo talento, anche se confinato nelle retrovie dall’inadeguatezza della sua McLaren, regalando al pubblico una spettacolare battaglia negli ultimi giri con Lewis Hamilton che stava andando ad aggiudicarsi il 4° titolo mondiale in carriera. Una serie di due, tre attacchi respinti con maestria con una macchina di molto inferiore, prima di capitolare sull’ennesimo tentativo del britannico. Un flashback delle loro battaglie in McLaren nel 2007 quando la loro rivalità esplose con Fernando, campione in carica, che non voleva saperne di essere battuto dall’allora giovane rookie inglese.

Una guida da maestro, quella fatta vedere da Alonso, che aumenta i rimpianti per non poterlo trovare li davanti a giocarsi le gare e i titoli contro Vettel, Hamilton e i ‘ragazzi terribili’ della Red Bull, Verstappen e Ricciardo. In Messico Fernando non si è però limitato solo a dare spettacolo in pista, ma ha voluto lanciare anche qualche frecciata tramite la stampa e i due destinatari sono stati, nemmeno a dirlo, proprio Hamilton e Vettel, colpiti entrambi con un’unica frase: «Sono sorpreso che Hamilton non abbia già 5 titoli, la sorpresa è stato quello dello scorso anno vinto da Rosberg. Quest’anno per lui è stato facile, senza avversari…». Lo spirito del campione, che non accetta l’anonimato di metà classifica. Il prossimo anno la speranza è che la situazione per Alonso possa cambiare finalmente in meglio grazie al passaggio al motore Renault che quest’anno ha portato la Red Bull a vincere 3 gare e ad essere, in questi ultimi mesi, al livello di Mercedes e Ferrari; lui lo merita e la F1 merita di vedere il suo talento ancora in corsa per quel terzo titolo mondiale, che ormai il trentaseienne di Oviedo agogna da 11 anni.

Matteo Senatore

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