La discussione tra Ferrari e Liberty Media su quale debba essere il futuro della Formula 1 dopo il 2020, cioè quando andrà a concludersi il Patto della Concordia tra tutti i team, continua a tenere banco nonostante da qualche settimana a questa parte i due principali attori protagonisti della vicenda non abbiano rilasciato ulteriori dichiarazioni di sorta su questo argomento.
Le posizioni rimangono quelle espresse sul finale della stagione 2017, con Liberty Media che vuole una riduzione dei costi e un aumento dell’equilibrio in pista ma assicura di non voler trasformare la F1 in una nuova Nascar, e la Ferrari che si dice pronta a discutere restando però ferma sul punto che la Formula 1 deve essere il top del motorsport e non si possono standardizzare le componenti fondamentali della vettura, con la piccola aggiunta, tutt’altro che irrilevante che, se il regolamento del campionato dovesse prendere una piega che a Maranello non piace, Marchionne non si farebbe troppi problemi a ritirare la Scuderia dal campionato. Da quel punto in poi hanno parlato gli altri, da Toto Wolff a Bernie Ecclestone, dicendosi convinti che il CEO della Ferrari non stia minacciando a vuoto, ma sia pronto a fare seguire i fatti alle parole.
Stessa convinzione che ha espresso il direttore dell’area sportiva di Pirelli, Mario Isola. La casa milanese, fornitrice unica dei pneumatici per la F1 a partire dal 2011, ha invitato la proprietà americana di Liberty Media a dare peso alle parole provenienti da Maranello: «Se la Ferrari dice qualcosa, va presa sul serio» ha puntualizzato Isola al sito Crash.net «non stanno scherzando con questo tipo di proclami. Io spero solo che si torni a parlare e che si possa arrivare ad una soluzione soddisfacente per entrambe le parti. La F1 non ha nessun interesse a perdere la Ferrari e la Ferrari non ha interesse a privarsi della Formula 1. Tutte le parti ne sarebbero danneggiate, non avrebbe senso».
Pirelli però dal suo punto di vista non ha ancora analizzato un possibile scenario di F1 senza Ferrari, visto che il contratto del gommista italiano scade nel 2019. L’obiettivo comunque è quello di rinnovare almeno fino alla stagione 2022: «Prima vogliamo rinnovare il nostro contratto, poi eventualmente prenderemo in esame la questione della Ferrari» conclude Isola.
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