Formula 1

F1, Max Chilton: «Alonso ad Indy ci ha fatto sembrare stupidi»

L’ex pilota della Marussia, dal 2016 in Indycar è tornato a commentare la partecipazione di Fernando alla 500 miglia di maggio: «E’ uno dei migliori piloti del mondo e se avesse vinto al primo tentativo…»

Max Chilton non è certamente uno dei piloti più conosciuti ad essere transitati in Formula 1 negli ultimi anni. Il pilota inglese ha disputato due stagioni con la poco competitiva Marussia, nel 2013 e 2014, senza mai andare a punti; è stato l’ultimo compagno di squadra del povero Jules Bianchi, nella disgraziata annata in cui il talentuoso giovane pilota francese perse la vita nel terrificante incidente a Suzuka. Negli USA però Chilton si è rifatto una carriera in Indycar con il team di Chip Ganassi ed in proiezione è considerato uno dei prospetti più interessanti per il futuro. Proprio lui, che conosce bene entrambi i campionati, F1 ed Indy, è tornato a parlare dell’esperienza vissuta da Fernando Alonso lo scorso maggio, quando il 2 volte iridato di Formula 1 ha scelto di cimentarsi nella 500 miglia di Indianapolis, sfiorando addirittura la vittoria e venendo messo ko nelle fasi finali della gara solo dalla rottura del propulsore Honda.

Alonso nonostante il ritiro ha guidato la corsa per 27 giri ed è stato votato come miglior esordiente della gara, nonostante un altro rookie, Ed Jones, abbia concluso la corsa al 3° posto: «Per me Alonso è sempre stato uno dei migliori piloti del mondo» ha spiegato Chilton, che proprio ad Indianapolis quest’anno ha ottenuto il miglior risultato della sua carriera a stelle e strisce, chiudendo la gara al 4° posto «E’ estremamente talentuoso e poi ha una capacità di apprendimento impressionante. Sono rimasto sbalordito, si è abituato alla guida su un ovale apparentemente senza sforzo». Ma come ha vissuto Chilton la possibilità che un pilota alla sua prima volta in assoluto su un ovale vincesse la corsa più famosa e celebrata degli Stati Uniti? «Per la Indycar alla fine credo che sia stato positivo che lui non abbia vinto. Ci avrebbe fatto apparire tutti come degli stupidi! La sua presenza però ha fatto un gran bene al nostro sport. Ha detto cose molto belle e lusinghiere sui piloti della Indycar, sul nostro coraggio e ha spiegato che tornerà un giorno per vincere la gara». Fernando intanto tra poco più di un mese tornerà a correre negli States ma questa volta su una vettura a ruote coperte: a fine gennaio infatti sarà in pista per la 24 Ore di Daytona, un probabile allenamento per Le Mans, che il pilota asturiano potrebbe disputare già quest’anno con la Toyota; il sogno è sempre quello di riuscire centrare la Tripla Corona del motorsport.

Matteo Senatore

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