Formula 1

F1, riecco Ecclestone: «La Ferrari può vivere anche senza Formula 1»

L’ex patron del circus entra con decisione nella querelle tra Maranello e Liberty Media sui regolamenti per il 2021: «Marchionne è interessato al business, può lasciare la F1»

A volte ritornano; Bernie Ecclestone, numero 1 incontrastato del circus della Formula 1 per oltre 30 anni, ha deciso di rifarsi vivo e, come sempre, le sue parole sono destinate a fare discutere non poco. L’ormai 87enne manager britannico ha voluto toccare il nervo più scoperto della F1 attuale, la disputa, educata ma decisa, che sta andando in scena tra Liberty Media e i principali costruttori, Ferrari su tutti, riguardo alle nuove regole da dare alla Formula 1 a partire dalla stagione 2021. Nel 2020 infatti scadrà il Patto della Concordia e l’intenzione della proprietà americana è quella di introdurre nuove regole, soprattutto sui motori, che livellino le prestazioni dei partecipanti; idea che però sta facendo storcere non poco il naso a Ferrari (e Mercedes) che non vogliono vedere la massima espressione del motorsport trasformata in una sorta di Nascar mondiale.

Ecclestone, che dopo la cessione del pacchetto di controllo della F1 a Chase Carey è diventato presidente onorario della categoria, è entrato a gamba tesa nella questione, parlando al magazine tedesco Auto Motor und Sport e prendendo di fatto le parti del cavallino rampante: «Non nutro alcun risentimento verso i nuovi proprietari, ma credo che debbano prendere sul serio le minacce di Marchionne. Senza la F1 la Ferrari può vivere ma non credo che sia vero anche il contrario». Una frase lapidaria, condita poi da una spiegazione interessante: «Se le minacce di abbandono fossero arrivate dalla vecchia proprietà, con Luca di Montezemolo, sarebbe stato diverso, le avrei prese meno seriamente. Il motorsport era la vita di Luca, ma Marchionne può anche fare a meno della F1. Lui è interessato solo al business, la cosa più importante per lui e poter offrire dei buoni risultati ai suoi azionisti. Se non dovesse piacergli la strada che intraprenderà la Formula 1, allora la lascerà. Ma non credo che la F1 possa continuare ad esistere senza la rossa». Parole pesanti che potrebbero anche avere un peso nella discussione fra le due parti. Già il direttore esecutivo di Mercedes F1, Toto Wolff, nei giorni scorsi aveva invitato la proprietà americana a prendere sul serio le parole del CEO di Maranello. Dal canto suo Liberty Media ha sempre sostenuto di voler giungere ad un accordo che permetta a tutti gli attuali costruttori di essere soddisfatti e possibilmente di attrarre da fuori nuovi competitor.

Matteo Senatore

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