Formula 1
F1, Montezemolo ricorda Schumacher: «Un vuoto enorme ma confido nella sua grande forza»
Nel giorno del cinquantesimo compleanno del pluricampione del Mondo Michael Schumacher, l’ex Presidente Ferrari Luca Cordero di Montezemolo ha voluto ricordare i momenti più belli trascorsi insieme
Oggi Michael Schumacher compie cinquant’anni ma la sua vita, come ben si sa, è ormai da cinque appesa a una macchina, dopo il terribile incidente sulle piste di Meribel. Proprio l’altro ieri, la moglie Corinne, che ha sempre mantenuto uno stretto riserbo riguardo alla condizione del marito, ha voluto ringraziare pubblicamente i tifosi, cercando di rassicurarli: «Vi ringrazio di cuore per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno con lui e con noi; Michael è in buone mani e stiamo facendo tutto il possibile per aiutarlo». Tra i primi a fargli gli auguri per l’occasione, c’è stato poi colui che, forse più di tutti, ha spinto per il suo approdo in Ferrari nel lontano 1996, Luca Cordero di Montezemolo: «Parlare di lui è per me bello e triste allo stesso tempo. Le nostre vite, quella professionale e quella privata, si sono indissolubilmente intrecciate».
Nella lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, l’ex Presidente Ferrari ha poi voluto raccontare l’inizio della “grande storia d’amore” del pilota tedesco con la scuderia di Maranello: «Lo consideravo per noi il pilota giusto, al momento giusto, dopo che ci eravamo dati una grande organizzazione con Jean Todt, Ross Brawn, Rory Byrne e nei motori con la struttura guidata da Paolo Martinelli. Siamo sempre rimasti uniti fin dalla prima estate, quando la sua macchina si ruppe in Canada, Francia e Gran Bretagna. Poi ci fu Jerez nel 1997, con lo scontro con Villeneuve, e la mancata partenza in Giappone nel 1998, l’incidente di Silverstone nel 1999, prima dell’avvio del ciclo vincente. Per dieci stagioni abbiamo vinto e, raramente, perso, spesso all’ultima gara».
Ciò che ha contribuito, inevitabilmente, a rendere tutto così speciale è stata poi l’affiatamento di squadra, anche fuori dalle piste: «La nostra forza è stata l’unità della squadra. Ma i momenti felici non si limitano al lavoro. Ricordo Schumi a casa mia d’estate, a Bologna con Gina Maria e Mick ancora piccolo. C’erano le zanzare e lui, ogni due minuti, si alzava da tavola per controllare che la zanzariera coprisse adeguatamente la sua culla… Mi sono commosso quando sono stato a Colonia all’inaugurazione del Museo a lui dedicato e ho rivisto la sua bella famiglia. Lì ho davvero provato quanto sia acuta l’assenza di Michael».
Ricordando, infine, l’episodio del tentativo di riportarlo su una Rossa, Montezemolo ha voluto ribadire la straordinaria forza dell’ex pilota e la sua altrettanto eccezionale dedizione al lavoro: «Sono triste per la situazione in cui versa, ma Schumi è stato sempre un combattente, uno che non si arrende mai. Confido molto in questa sua forza enorme che ha dentro».