Formula 1
F1, Vettel carico: «Voglio provare l’emozione di vincere con la Ferrari»
Il ferrarista motivatissimo per il finale di campionato: «Non arriveremo secondi quest’anno. La ‘rossa’ è una passione che non si può spiegare, come diceva Enzo Ferrari»
Le emozioni del bagno di folla a Monza, le aspettative per questo weekend e per la volata che deciderà il titolo, i progetti per il futuro: di questo e di tanto altro ha parlato Sebastian Vettel con i colleghi del Corriere della Sera in una bella intervista che fa il punto su un periodo chiave dell’intera carriera del tedesco, che punta a realizzare il sogno di quando era bambino di laurearsi campione del mondo con la macchina più famosa del mondo, portata tante volte al successo dal suo idolo Michael Schumacher.
Si parte da Singapore, pista amica per Vettel che qui ha vinto 4 volte sulle 9 gare disputate in totale e ha conquistato ben 6 podi: «Questo tracciato è una sfida totale: bisogna gestire lo stress e tenere sempre la concentrazione altissima perchè è la gara più lunga del campionato, spesso si raggiunge il limite delle due ore. La aspetti per tutto l’anno, ma solo quando arriva domenica notte ti rendi conto di quanto sia complessa e impegnativa. Non credo però che questa tappa sarà un passaggio chiave del campionato. La pressione c’è in ogni weekend e mi sento molto fortunato a poter parlare di titolo mondiale; mancano ancora 7 gare. Mi aspetto di battagliare più da vicino con le Mercedes rispetto a Monza, ma comunque abbiamo visto che ormai i distacchi tra noi e loro sono ridotti ovunque».
Poi Sebastian passa a parlare le sensazioni e le emozioni che sta vivendo in questi anni di Ferrari: «Correndo per la Ferrari senti un paese intero che ti abbraccia, è qualcosa di diverso è assolutamente unico. C’è una passione infinita per ciò che la Ferrari rappresenta e che spinge milioni di persone a supportarti e fare il tifo per te. A Maranello ho letto una frase di Enzo Ferrari che diceva che la passione non si può spiegare, ma solo vivere. E’ esattamente così. La Ferrari è una leggenda vivente che continua a far innamorare».
Tanti gli avversari affrontati in carriera, ma due nomi emergono su tutti, Fernando Alonso e Lewis Hamilton: «Metto la rivalità con loro due sullo stesso piano. Con Fernando è stata una sfida bella e prolungata negli anni, tanto che ci siamo giocati due titoli, nel 2010 e 2012, all’ultima gara. Lewis è velocissimo; abbiamo stili di vita diversi e io non riuscirei a vivere come fa lui, ma quelle sono scelte individuali che rispetto. In pista poi è velocissimo, regolare, tosto: spero tra qualche anno di poter parlare della nostra rivalità nel modo in cui ho parlato adesso di quella con Alonso. Quest’anno il successo più bello è stato a Montecarlo, trionfare lì con la Ferrari è un sogno, di meglio ci sarebbe solo vincere a Monza e sul podio due settimane fa mi sono ripromesso di riuscirci presto. Da quando sono alla Ferrari invece il ricordo più bello è il primo successo in Malesia. Lì mi sono detto che avrei voluto riprovare quella gioia ancora e ancora».
Infine una battuta su Schumacher e sul finale di campionato: «Quando c’è stato il tributo per Michael ai 70 anni della Ferrari mi sono emozionato. Lui era ed è ancora il mio idolo. Sarò per sempre il numero uno, al di là delle statistiche. Quando l’ho conosciuto non riuscivo a parlare per quanto fossi teso. Il lavori che ha fatto per la Ferrari è incredibile. Lui è una di quelle poche persone che incontri nella vita con una risposta a tutto, i suoi consigli mi mancano molto. Se prenderei un 2° posto a fine stagione come una sconfitta? Non voglio rispondere, perchè non arriveremo secondi quest’anno».