
La vendetta della Ferrari su Donald Trump - www.motorinews24.com
La Ferrari punterà su una precisa strategia per combattere i dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Che cosa ha pensato l’azienda del Cavallino Rampante? Ecco tutti i dettagli a riguardo.
Il marchio Ferrari da sempre è sinonimo di prestigio. Dal 1939, anno in cui l’azienda venne fondata da Enzo Ferrari, il Cavallino Rampante rappresenta l’Italia nel mondo. La Ferrari è rinomata per la realizzazione di vetture sportive di lusso ad altissime prestazioni. L’affidabilità e la qualità delle Ferrari sono caratteristiche universalmente note. Nei primi anni di vita del marchio, le vetture realizzate vennero impiegate unicamente nelle corse automobilistiche. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, però, Ferrari decise di puntare anche sulla produzione di automobili da strada.
Ancora oggi Ferrari continua a essere uno dei brand di lusso più famosi e importanti al mondo, con una rete di clienti molto esclusiva. La sede principale della Ferrari è ubicata nella storica Maranello. Come tutti i principali marchi, anche Ferrari è una società quotata in borsa. Ed è normale, quindi, che anche il Cavallino Rampante abbia pensato alla migliore strategia per combattere i dazi imposti dal nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Che cosa ha pensato di fare la Ferrari? Quali sono gli obiettivi finanziari del marchio nei prossimi mesi? Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo argomento.
La strategia della Ferrari in risposta ai dazi di Donald Trump
L’introduzione dei nuovi dazi sulle importazioni delle auto dall’Unione Europea negli Stati Uniti è un qualcosa che ha spinto molte case automobilistiche a cambiare politica commerciale. La stessa cosa sta facendo Ferrari. Il marchio con sede a Maranello, infatti, ha scelto di alzare i prezzi fino al 10% su alcuni modelli di auto.

In pratica, dal 2 aprile tutti i modelli di auto Ferrari – ad esclusione della Ferrari 296 e della SF90 – subiranno un importante aumento di prezzo. Gli ordini antecedenti a questa data, invece, non avranno variazioni di prezzo. Questo aumento sarà in linea con le nuovi condizioni doganali imposti dall’amministrazione di Donald Trump.
Una strategia che non cambierà gli obiettivi finanziari di Ferrari per l’anno in corso di svolgimento. Questa mossa, però, potrebbe generare una diluizione di circa 50 punti base per quanto riguarda gli effettivi margini percentuali di redditività.
Mosse che rassicurano, comunque, gli investitori. Il titolo, infatti, è salito a Piazza Affari nel corso degli ultimi giorni, a conferma di quanto la strategia del Cavallino Rampante in risposta a Trump stia dando immediatamente buoni frutti.