In un periodo dove appena anche un gesto involontario può esporti alla gogna mediatica e social, ci va coraggio e schiena dritta per sostenere convintamente le proprie idee e il proprio modo di essere.
Nonostante la giovane età, Charles Leclerc ha dimostrato ancora una volta di essere un personaggio strutturato e carismatico; prima del Gp Austria, era stato chiesto ai piloti di inginocchiarsi per simboleggiare la propria vicinanza alla battaglia anti-razzista “Black Lives Matter”. Leclerc ha detto di no, non si è inginocchiato. Ma questo non fa di lui un razzista, bensì un anticonformista, una persona cioè che non vuole soddisfare le ‘richieste’ del mainstream ma una persona che preferisce la concretezza delle proprie azioni anziché i gesti di facciata. Ed è stato proprio Leclerc, in un post su Twitter, a spiegare il motivo di questa decisione: “Credo che ciò che conta siano i fatti e i comportamenti nella nostra quotidianità anziché gesti formali che potrebbero essere considerati controversi in alcune nazioni. Non mi metterò in ginocchio ma questo non significa che sia meno impegnato di altri nella lotta contro il razzismo”.
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