MotoGP

Non ingrana tra Iannone e Suzuki, ma il lavoro non si ferma

Sembrava un binomio vincente quello composto da Andrea Iannone e la Suzuki, ma dopo sette Gran Premi il bilancio è negativo e non si vede la fine del tunnel. Brivio stempera le tensioni

Il progetto Suzuki è relativamente breve in MotoGP soprattutto considerando che nel 2017 entrambi i piloti sono cambiati, ma dopo sette Gran Premi si può iniziare a fare un bilancio che non può che essere negativo: Andrea Iannone ha raccolto solo 21 punti mentre Alex Rins è ormai fermo da quattro gare per l’infortunio al braccio sinistro rimediato durante le prove libere in Texas. Tenendo quindi da parte il rookie spagnolo, sostituto da Sylvain Guintoli, che è vicino al rientro, l’analisi si concentra sulla stagione di Andrea Iannone che durante i test a Valencia nel 2016 sembrava molto soddisfatto della nuova moto. L’italiano aveva girato fin da subito forte, spesso al pari di Maverick Viñales ma fin dall’inizio della stagione si è visto che qualcosa non stava andando come previsto: in Qatar in realtà la moto e il pilota sembravano competitivi prima della caduta in gara ma da lì non si è più vista una performance degna di nota nemmeno su piste dove Iannone in passato era sempre stato veloce. Il punto più basso è stato toccato durante il Gran Premio di Barcellona con entrambi i piloti fuori dalla zona punti e un distacco abissale dai primi, situazione che ha portato molti a ventilare un prossimo cambio di sella del pilota italiano.

«Abbiamo un contratto di due anni con Andrea – ha dichiarato il team manager Suzuki Davide Brivio mettendo a tacere le voci – per quanto riguarda i risultati di sicuro non ci aspettavamo di fare questa fatica anche se siamo un team giovane privo di moto satellite e quindi lo sviluppo richiede più tempo. Avevamo iniziato bene a Valencia e da quel momento abbiamo cominciato a lavorare per migliorarci ulteriormente, soprattutto l’elettronica». Brivio ha parlato molto dello sviluppo della moto che sperano possa accelerare grazie all’arrivo di altri ingegneri giapponesi aggiungendo di essere comunque soddisfatto del lavoro di tutti. Qualunque sia il motivo qualcosa non sta funzionando in Suzuki ed anche Iannone durante i weekend si mostra spesso nervoso e insoddisfatto: di sicuro anche i pneumatici quest’anno stanno giocando un ruolo fondamentale ma per giudicare al meglio questo 2017 della Suzuki si dovrà aspettare il Gran Premio di Silverstone dove la moto giapponese, guidata da Viñales, lo scorso anno tornò sul gradino più alto del podio. Attualmente sembra impossibile ripetere quel risultato ma i test appena finiti a Barcellona potrebbero aver fornito spunti interessanti, anche grazie alla presenza di un pilota di esperienza come Guintoli. I risultati per adesso bocciano moto e pilota ma per le pagelle finali la strada è lunga.

Alice Lettieri

Aspirante giornalista sportiva, nei circuiti mi sento a casa e penso che niente sia paragonabile al rombo di una moto.

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