History
Jerez de la Frontera, la Spagna e gli scontri fratricidi
Dopo il trittico di Qatar, Argentina e Texas, a Jerez de la Frontera inizia finalmente la stagione europea della MotoGP: la Spagna, terra di talentuosi piloti e anche di bellissimi tracciati
Nonostante un gran numero di tracciati in terra spagnola solo in tre possono fregiarsi dell’onore di aver ospitato il Gran Premio motociclistico di Spagna: Montjuic, Jarama ed Jerez de la Frontera. Il capostipite è stato il tracciato cittadino di Montjuic, costruito all’interno del parco di Montjuic a Barcellona. Inaugurato nel 1932, misurava 3,791 km, contava 11 curve ed era situato sul versante settentrionale della collina omonima. La prima gara si svolse nel 1950, secondo anno di vita del Motomondiale e vide le vittorie di Nello Pagani in 125 e 500 e Tommy Wood in 350. Da quell’edizione del 1951 ne sono passate altre 21, con atto finale nel 1976 con le vittorie rispettivamente di Angel Nieto (classe 50), Pier Paolo Bianchi (classe 125), Gianfranco Bonera (classe 250), Kork Ballington (classe 350).
Mentre si svolgevano le edizioni del GP di Spagna sul tracciato del Montjuic, veniva realizzato anche il tracciato di Jarama, alle porte di Madrid. Lungo 3,850 km e dotato di 13 curve, ha ospitato per 15 volte il Gran Premio di Spagna: 1969-1971-1973-1975, dal 1977 al 1986 e nel 1988. L’edizione del 1969 vide le vittorie degli olandesi Aalt Toersen e Cees van Dongen rispettivamente in classe 50 e 125, Santiago Herrero in classe 250 mentre Giacomo Agostini si portò a casa sia la classe 350 che la 500. L’edizione del 1988, l’ultima disputata ad Jarama, vide le vittorie dello svizzero Stefan Dorlinger in classe 50, degli spagnoli Jorge Martinez e Sito Pons rispettivamente in 125 e 250 e dell’australiano Kevin Magee in 500.
Nel 1985 veniva inaugurato il tracciato di Jerez de la Frontera, in Andalusia. Lungo 4,423 km e dotato di 13 curve, è il più longevo dei tracciati che hanno ospitato il Gran Premio di Spagna, ben 28 edizioni: 1987-1989, dal 1990 fino al 2015 e la storia continua. La prima edizione vide le vittorie di Jorge Martinez (classe 80), Fausto Gresini (classe 125), Martin Wimmer in 250 e Wayne Gardner in 500. L’edizione dello scorso anno ha visto questi vincitori: Danny Kent (Moto3), Jonas Folger (Moto2), Jorge Lorenzo (MotoGP).
Negli anni la Spagna ha regalato al Motomondiale una miriade di piloti. Alcuni sono diventati anche campioni del mondo, ma a tanti è toccato solo il ruolo di comparsa. Giusto per citarne alcuni: la dinastia Nieto, Sito Pons, Jorge Martinez, lo stesso Crivillè, Alzamora, Gibernau, fino ad arrivare a Marquez, Lorenzo, Pedrosa, gli Espargarò e tanti altri. Essendo la lista di piloti spagnoli protagonisti di edizioni del GP di Spagna molto lunga da comprimere in un solo articolo, andiamo a scoprire i fattacci più incredibili che hanno caratterizzato il tracciato di Jerez de la Frontera, tra scontri fratricidi, gomitate, spallate e quant’altro.
Iniziamo dalla madre di tutti gli scontri fratricidi: Jerez de la Frontera 1996 e il duello per il titolo mondiale tra Mick Doohan ed Alex Crivillè, entrambi nel team ufficiale Repsol Honda con le NSR500. Il giovane rampante spagnolo contro l’esperto bicampione del mondo australiano. La sfida è tutta interna per il titolo mondiale e Jerez de la Frontera è la quarta gara della stagione 1996. La gara vive praticamente tutta sul duello tra Crivillè e Doohan con il buon Alex che riesce a star davanti al compagno di box per tutta la gara fino all’ultimo giro spinto dai tifosi che scavalcano le barriere per entrare in pista ad incitarlo. All’ultima curva Doohan prova la manovra della disperazione su Crivillè ma Alex chiude la porta anche con un leggero contatto, in uscita però la sua moto lo proietta in aria nel più classico degli highside regalando a Doohan la vittoria e a Cadalora il secondo posto. Questo primo scontro fratricida culminerà poi con il clamoroso contatto ad Eastern Creek in Australia nell’ultima gara del 1996, vinta tra l’altro dal nostro Loris Capirossi.
L’episodio forse più controverso della storia del Motomondiale è Jerez de la Frontera 2005, la sfida tra Rossi e Gibernau. Jerez de la Frontera è la prima gara della stagione 2005 e le polemiche per il fattaccio del Gran Premio del Qatar dell’anno passato non accennano a diminuire. Come nel 1996, anche la gara di Jerez de la Frontera 2005 è tutta un monologo Rossi-Gibernau per la prima posizione con Melandri stabile in terza posizione. L’attenzione ovviamente è tutta sulla coppia di testa con Rossi che commette errori in staccata e Gibernau ne approfitta per passare davanti. Si arriva così all’ultima curva dell’ultimo giro: entrata un po’ garibaldina di Rossi e inevitabile spallata con Gibernau che finisce nel ghiaione dell’ultima curva ma riesce comunque a stare in piedi e finire la gara in seconda posizione. Sul podio i due piloti non si guarderanno neanche.
Jerez de la Frontera 2005, ROSSI vs GIBERNAUAltro giro e altro scontro, questa volta non all’ultima curva ma bensì in partenza. Siamo nel 2006 e Jerez de la Frontera è sempre la prima gara della stagione. Questa volta i protagonisti sono Toni Elias (Fortuna Honda Gresini) e Valentino Rossi (Camel Yamaha) che entrano in contatto alla prima curva del tracciato con Toni che abbatte Valentino, costretto ad una furiosa rimonta dopo aver tirato su la moto. Quella gara termina con la vittoria di Loris Capirossi mentre i due protagonisti chiudono rispettivamente al 6° (Elias) e 9° (Rossi) posto.
Rossi è protagonista anche di un altro episodio controverso. Siamo nel 2011 e Rossi è appena passato alla Ducati, fortemente voluto dall’ing. Filippo Preziosi dopo essersi lasciato in malo modo con la Yamaha (out out dei giapponesi tra Rossi e il rampante Jorge Lorenzo). Jerez nel 2011 è la seconda gara del campionato e si corre sotto l’acqua. La Ducati ha la piena possibilità di essere competitiva rispetto ad Honda e Yamaha dopo una gara abbastanza opaca in Qatar. I protagonisti di questa vicenda sono Valentino Rossi e Casey Stoner: il primo parte dalla 12a casella mentre il secondo parte dalla pole. Nella prima fase di gara, Rossi riesce a rimontare e arriva praticamente addosso a Casey Stoner. Al giro numero 7 il fattaccio: Rossi, forse in preda alla foga di recuperare, entra in curva 1 approfittando di una traiettoria leggermente larga di Stoner. La pista viscida è insidiosa e a Rossi si chiude l’anteriore scivolando e portandosi via anche Casey Stoner. Rossi riesce a ripartire mentre Stoner è costretto al ritiro e applaude ironicamente al passaggio di Rossi nel giro seguente. Quello che succede nel dopo gara è da antologia: Rossi, terminata la gara al 5° posto, va da Stoner a scusarsi ancora con il casco in testa. L’australiano non accetta le scuse rispondendo con una frase che rimarrà negli annali: “La tua ambizione supera il tuo talento”.
Jerez de la Frontera 2011, ROSSI vs STONERLast but not least, arriviamo a 3 anni fa. Jerez de la Frontera 2013, terza gara del calendario MotoGP di quell’anno. I protagonisti di questo fattaccio sono Marc Marquez (rookie privilegiatissimo in MotoGP) e Jorge Lorenzo (bicampione del mondo MotoGP con Yamaha). Marquez, dal suo arrivo in MotoGP, non ha mai nascosto una certa ammirazione per Valentino Rossi e l’intenzione di ripercorrere le orme del suo idolo, a cominciare proprio dall’episodio controverso di Jerez de la Frontera 2005 (la famosa spallata di Rossi a Gibernau). La gara è dominata da Dani Pedrosa mentre è ancora viva la lotta per il secondo posto tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez. I due si studiano per tutta la gara fino a quando non si arriva agli ultimi giri e la famosa ultima curva: entrata garibaldina di Marquez e spallata a Lorenzo che allarga la traiettoria senza però finire nel ghiaione come successe a Gibernau. Doppietta Honda e Marquez sempre più leader del campionato.
Jerez de la Frontera 2013, MARQUEZ vs LORENZOUna bella compilation di fattacci in quel di Jerez de la Frontera negli anni passati, chissà quest’anno la pista spagnola cosa ci regalerà dopo aver visto sia in Argentina che in Texas incidenti tra compagni di squadra e il botto pauroso di Pedrosa su Dovizioso.