History
Alex Zanardi e il sorpasso al Corkscrew
Laguna Seca: la pista dello storico sorpasso di Alex Zanardi su Bryan Herta che ispirò Valentino per passare Stoner
Il circuito di Laguna Seca deve la propria celebrità al Corkscrew, vale a dire il mitico Cavatappi. Un sinistra destra da brivido a cui si arriva dopo una furiosa risalita, che lancia le moto verso una chicane cieca ed in discesa. Il dislivello è davvero notevole ed il punto è stato definito altamente Tricky. I tricks sono le acrobazie e la definizione Tricky, attribuita da piloti abituati a toccare con il gomito a terra a velocità superiori ai 200 km/h, dovrebbe rendere bene l’idea di cosa stiamo parlando. Altamente acrobatica, AA. Richiesti Attributi d’Acciaio.
In questo punto della pista, alcuni piloti hanno scritto pagine bellissime della storia del Motorsport. Parliamo di Motorsport, perché ricordare il duello tra Stoner e Rossi del 2008 oppure anche il remake by Marquez del 2013 sarebbe fin troppo facile. Invece andiamo di qualche anno indietro nel tempo e ci proiettiamo nel mondo del Campionato CART, la F1 in salsa americana. Mostri da 800 cv che pesano un terzo in più della F1 e hanno gomme molto meno performanti. L’unica preoccupazione di chi scrive il regolamento è lo show. Le vetture saranno anche meno performanti della europea ed aristocratica F1, ma fanno i 400 di media ad Indianapolis, fino a che ci corrono e le gare sono bellissime.
A metà anni 90 siamo nel periodo d’oro di questa categoria e un pilota italiano di nome Alex Zanardi sta caparbiamente risalendo la china, dopo aver perso il treno giusto in F1. Chip Ganassi cerca un pilota per il 1996 da affiancare all’esperto Jimmy Vasser. Due anni prima, Alex Zanardi è in F1 con la Lotus, che a fine 94 lo lascia a piedi preferendogli la borsa piena di soldi di Pedro Lamy.
Proprio nel momento in cui sembra che la sua carriera stia prendendo una brutta piega, Rick Gorne lo salva portando alla corte del Team Ganassi in CART. Gorne è il direttore commerciale della Reynard e conosce bene Alex, perché l’italiano aveva corso con telai Reynard la stagione F3000 del 1991. Un ruolino di marcia impressionante, condito da due vittorie, quattro Pole Position ed otto partenze in prima fila. Non conquista il titolo perché il Team Barone Rampante con cui debutta è anch’esso al debutto in F3000 e spesso la vettura lo pianta mentre è in bagarre per la vittoria. Ganassi che ha fatto debuttare la Reynard nel Campionato CART con Michael Andretti due anni prima, si fida totalmente delle indicazioni di Gorne. Il Manager americano in seguito farà lo stesso con Juan Pablo Montoya e Gorne si confermerà eccellente Talent Scout.
Gli inizi di stagione non sono il massimo per Alex Zanardi, nettamente in difficoltà sugli ovali e capace di raccogliere poco fino al circuito di Portland. Una Pole al Japareguà ed un quarto posto in terra carioca però fanno intravedere il talento dell’italiano. Poi arriva una sequenza di ostici ovali, fino ad arrivare appunto a Portland. Ma questa pista non ha quattro curve tutte uguali e non è un cittadino da curvette strette. Zanardi domina presentandosi al pubblico americano con un Hat Trick. Pole, vittoria e giro veloce. Da questa gara in poi, il campionato di Alex cambia e si aggiudica un’altra vittoria a Mid-Ohio, quattro podi ed altrettante Pole Position.
La stagione 1996 volge al termine, il compagno di Team Jimmy Vasser ha quasi vinto il titolo e Alex Zanardi è matematicamente rookie dell’anno. Ma l’italiano ha in serbo l’ultima perla dell’anno per i tifosi americani ormai pazzi di questo bolognese d’America.
L’ultima tappa del campionato si disputa a Laguna Seca e Alex Zanardi questo circuito l’ha visto solo in foto, come tante altre piste su cui corre nel suo debutto americano. Nonostante questo, la Pole è sua e la gara sembra saldamente nelle sue mani. Ma Bryan Herta non è un pivello e dopo il primo pit stop riesce a passare Zanardi, costringendo l’italiano ad una gara d’attacco. Dopo la seconda tornata di pit stop Alex si fa sotto, ma a cinque giri dalla fine va largo alla curva Rainey e la vittoria sembra ormai di Herta.
All’ultimo passaggio sul traguardo prima della bandiera a scacchi, Alex Zanardi ha un distacco di circa un secondo dall’americano ed il sorpasso sembra difficile. Passano le curve, ci si avvicina al traguardo ed il sorpasso diventa praticamente impossibile. Ma questo termine, come è universalmente noto, non fa parte del vocabolario del pilota italiano. Così mentre le due vetture si arrampicano su per il Cavatappi, ecco che l’italiano stabilisce un nuovo limite di staccata.
Il suo rivale lascia una piccolissima finestra aperta e l’italiano si lancia senza timore all’interno. L’americano tenta l’incrocio ma Alex Zanardi passa completamente all’interno del cordolo e riesce a demolire le speranze del rivale, relegandolo all’esterno nel successivo incrocio di traiettorie. Al traguardo Zanardi passa con tre secondi di vantaggio su Herta, che è rimasto psicologicamente distrutto da un sorpasso apparentemente impossibile.
Con questo bellissimo sorpasso Alex Zanardi ha fatto innamorare il pubblico americano ed il suo boss, Chip Ganassi che due anni fa ha deciso di consegnargli in una emozionante cerimonia ad Indianapolis la Reynard con cui effettuò questa meravigliosa impresa. Ancora oggi, parlando di questa manovra gli appassionati USA la definiscono “The Pass” , Il Sorpasso.