
I meccanici le detestano - www.MotoriNews24.com
Questi motori fanno una paura tremenda ai meccanici! Non si guastano nemmeno nelle circostanze più dure.
Quello del meccanico è un lavoro che non rischia mai di andare in crisi. Finché ci saranno automobili in circolazione al mondo – e per il momento ce ne sono svariati miliardi – ci saranno sempre persone a cui queste auto si rompono e, di conseguenza, persone che dovranno ripararle. Alcune vetture però fanno quasi fatica a cedere a danni strutturali, meccanici o semplicemente a lasciare a piedi i loro proprietari!
Abbiamo visto in passato tanti elenchi di automobili particolarmente affidabili. Ce ne sono perfino alcune che hanno percorso milioni di chilometri con la manutenzione base e poco altro. Un tipo di automobile, su tutte, a prescindere da marchio e modello però avrebbe mostrato una resistenza maggiore ai guasti. Il segreto sta nel motore, componente chiave che è anche il più costoso da riparare, in caso di incidente.
La cosa più assurda è che il tipo di propulsore che abbiamo esaminato per questa analisi dei motori più temuti dai meccanici di tutto il globo non è nemmeno così diffuso, come se i produttori fossero inconsapevoli delle sue qualità. O forse, c’è un altro motivo per cui non è diffuso come i classici quattro, otto o dodici cilindri. Andiamo a scoprire di quale si tratta e quali sono le sue qualità.
Cinque è il numero perfetto
Nel corso degli trenta, la prima casa che ha iniziato a sperimentare con un motore a cinque cilindri è stata Mercedes-Benz, in particolare con l’OM617, derivato dal precedente OM616 a quattro. L’idea di usare un numero dispari di cilindri è generalmente legata alla volontà di strozzare i costi e ridurre gli ingombri – vedi utilitarie come la Matiz che montava un tre cilindri – ma in questo caso, nacque come puro e semplice esperimento, poi seguito da altri produttori di auto.

I propulsori a cinque cilindri sono stati montati su diverse automobili, nella storia, inclusa l’italiana Alfa Romeo 159 che proponeva ben due varianti del JTDm, il 1.9 ed il 2.4 entrambi a cinque cilindri di configurazione. Questi propulsori sono quasi del tutto estinti ad oggi: il loro costo di progettazione e costruzione anche considerando la necessità di un albero di equilibratura che posa ridurre le vibrazioni di questi propulsori raramente giustifica il loro uso e solo Audi li propone ancora su certi modelli.
Quelli che sono stati costruiti negli anni, però, hanno davvero una grande resistenza a guasti ed usura. Basta vedere i motori della serie D5 prodotti da Volvo ed alimentati a gasolio. Molto diffusi a partire dal 2000 sulle berline diesel della casa svedese, i D5 sono tra i motori più longevi e resistenti mai montati su un’auto. Pensate che li chiamano “unità blindata” dato che raramente si mostrano problemi di sorta prima di centinaia di migliaia di chilometri, del resto, parliamo di una Volvo!
Considerando che la casa Mercedes li ha inventati, non c’è da stupirsi che anche la serie 270 CDI sia molto resistente all’usura: molte auto che montano questo motore hanno percorso almeno 500.000 chilometri negli anni. I motori a cinque cilindri, insomma sono una buona alternativa a quelli a quattro. Peccato solo che con il 2035 alle porte, è difficile che abbiano un futuro, rispetto agli elettrici e a quelli ad idrogeno…