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Le Supersportive della prossima stagione
Quella delle Supersportive è una categoria che nell’ultimo decennio non gode più dei favori del passato. Eppure resta la più affascinante del mondo motociclistico. Ecco le new entry previste
La moto nasce prima di tutto per correre nelle sue varie discipline e le supersportive rappresentano senza dubbio la categoria di moto più emozionali, quella che dispensa maggiore adrenalina. Le supersportive sono quelle che semplicemente corrono più veloce di tutte. Quindi andiamo a vedere cosa dovremmo ( il condizionale è d’obbligo) aspettarci nel breve periodo proprio in questo segmento. Incominciamo col dire che dal 1° gennaio 2016 è entrata in vigore la nuova normativa Euro 4 obbligatoria per le nuove omologazioni registrate dal suddetto periodo in poi, e questo vale per tutte le moto supersportive e non.
Questa normativa è molto restrittiva non solo per quanto riguarda le nuove disposizioni relative alle emissioni allo scarico ma anche e soprattutto per quanto riguarda le emissioni acustiche. Le moto dovranno essere più silenziose non solo allo scarico ma anche di meccanica. Quel rumore che tanto amiamo dovrà diventare più civile. Inoltre è doveroso aggiungere che questa nuova normativa porta con se l’obbligo dell’ABS all’impianto frenante di tutti i motocicli con cilindrata superiore ai 125cc e le moto dovranno essere dotate anche di una presa diagnostica OBD (on board diagnostic).
Perché questa nuova normativa sarà penalizzante soprattutto per le supersportive? Perché due parametri quali potenza e peso sono due voci fondamentali per ambire al trono di regina della categoria. Gli ingegneri saranno dunque chiamati ad un super lavoro per non far offuscare le proprie creature da queste nuove penalizzazioni. I vari rumori provenienti dalla distribuzione, dal cambio, dalla frizione e da tutti i componenti meccanici in movimento, dovranno essere ridotti e per far ciò andranno interamente riprogettati con dei livelli di insonorizzazione maggiore.
Le parti maggiormente coinvolte saranno i vari coperchi delle testate, dei carter motore dei gruppi frizione e cambio, senza dimenticare le relative guarnizioni. Tutto questo comporterà un aggravio di peso, poichè sarà necessario dotarli di alcune nervature e spessori maggiorati per rientrare nei nuovi limiti acustici imposti. Dicasi lo stesso per gli scarichi che come si è già visto sulla Ducati 959, omologata Euro 4, saranno dotati di silenziatori più voluminosi per essere più silenziosi o di camere di espansione dei catalizzatori maggiorate (vedi Kawasaki Zx 10R anch’essa omologata Euro 4) per essere meno inquinanti.
In Ducati per facilitarsi la vita e considerando che non dovevano rispettare alcun limite di cilindrata per la loro panigalina, hanno deciso di aumentarne la cubatura di questa moto in modo da compensare un eventuale perdita di potenza. Con questo intervento gli è stato possibile non solo di replicare ma anche migliorare questo dato,visto che la nuova 959 è del 7% più potente rispetto alla vecchia.
Mentre in Kawasaki hanno dovuto far fronte a tutte le loro risorse tecniche per sfornare una nuova moto sempre da 200 CV dichiarati (si vocifera che al banco ne abbia 10 in più della vecchia di cavalli!) e che rispetti la nuova Euro 4 ma al tempo stesso mantenga inalterata la cubatura visto il limite di 1000cc imposto dal regolamento per correre nella superbike, quindi tanto di cappello ai tecnici in verde.
Tornando alle novità, come dicevamo prima, tutti dovranno adeguarsi alla nuova normativa. Vedremo probabilmente una YAMAHA R1 rivista nel motore e forse anche nello scarico. Questa potrebbe anche essere l’occasione per effettuare qualche miglioria a livello tecnico a questo nuovo progetto targato Iwata.
Per quanto riguarda Suzuki, sarà presentata la versione definitiva della GSX-R 1000 che non dovrebbe discostarsi molto da quella presentata a fine 2015 in occasione dei saloni autunnali. Per questa moto si vocifera dell’esistenza di due versioni (Aprilia e Ducati docet) tra cui una più specialistica che adotterà le nuove sospensioni Showa con forcella pressurizzata. Sempre rimanendo in ambito Suzuki mi chiedo se ci sarà una nuova GSX-R 750 visto che quella attualmente in vendita è la stessa, grafiche a parte, in commercio da parecchi anni. In Suzuki dicono che per loro la 750 è molto importante, una vera icona. Quindi perché magari non aspettarsi una bella 750 con il motore a fasatura variabile derivato dal prototipo della sorellona 1000 appena presentata? Che ne dite di un bel 750 da 160/170 CV con una discreta coppia anche ai medi? Inoltre Suzuki come Kawasaki ha allo studio una media bicilindrica turbo da 600cc con potenza intorno ai 100CV e pare che stia lavorando su una nuova stirpe di Hayabusa, anch’essa dotata di turbocompressore.
A proposito di turbo e parlando di Kawasaki sarebbe più corretto parlare di compressore centrifugo, sono in cantiere due moto dotate di questa tecnologia che è made in Akashi al 100%. Ci potrebbero essere una quadricilindrica oppure una bicilindrica di media cilindrata e dotate di questa tecnologia. L’erede della ZZR 1400 che dovrebbe chiamarsi ZX-11R , potrebbe contare su un 1100cc 4 cilindri derivato dall’attuale H2, dotato ovviamente di compressore centrifugo che permetterebbe prestazioni sensibilmente superiori all’attuale 1400 specialmente a livello di coppia erogata ai regimi medio/bassi ma con consumi inferiori.
Fine prima parte…