MotoGP
Lorenzo in Ducati, è ufficiale
Il contratto tra Jorge Lorenzo e Ducati è realtà: due anni, una valigia piena di soldi e la voglia di compiere quell’impresa che neanche Valentino Rossi è riuscito a portare a termine. Vincere con la Rossa di Panigale
In Ducati hanno preparato questa mossa per mesi, partendo da molto lontano. Ma il vero momento cruciale si è concretizzato con la prima volta in cui la Desmosedici GP in versione 2016 ha messo le ruote in pista contro gli avversari. Suo padre, cioè Gigi Dall’Igna, aveva promesso a Jorge Lorenzo una moto competitiva, in grado di tenere il passo di Yamaha e Honda. Probabilmente è stato questo l’argomento che ha permesso all’ingegnere di parlare con il pilota dei suoi sogni, quel Jorge conosciuto ai tempi della 250 in Aprilia, promettendogli di consegnargli una moto all’altezza.
Perché l’obiettivo di Lorenzo non è guadagnare cifre assurde e godersi una pensione dorata. La vera volontà del Maiorchino è quella di dimostrare di essere il migliore del lotto, il vero n°1 in pista in un’epoca di mostri sacri. Lorenzo ha già vinto battendo sia Marquez che Rossi, per non parlare di Pedrosa che è stato sempre massacrato da Jorge. Ma in ogni circostanza in cui abbia vinto, i suoi denigratori hanno avuto pane per i propri denti, muovendo ogni tipo di critica.
Nel 2010 vinse con Rossi in squadra in Yamaha, ma Valentino era stato a lungo fuori combattimento dopo l’infortunio alla gamba subito al Mugello. Nei due anni successivi Rossi aveva in dotazione una Ducati non proprio all’altezza della Yamaha e poi è arrivato Marquez con il suo biennio magico. Il 2015 poteva essere l’anno della verità, ma il mondiale finito tra mille polemiche non ha reso giustizia alla stagione in ogni caso fantastica di Lorenzo.
La Ducati adesso ha messo Jorge Lorenzo nelle condizioni di dimostrarsi il migliore di tutti, il pilota più veloce del pianeta. E lo spagnolo non aspettava altro per dimostrare di meritarsi questo titolo e per zittire tutti i suoi detrattori, esattamente come fece in Qatar nella prima gara del mondiale. Jorge probabilmente ha una voglia matta di ripetere quel gesto mentre è in sella ad una Ducati e Dall’Igna assieme a tutti gli ingegneri Ducati, farà di tutto per accontentarlo e dargli una moto in grado di accompagnarlo nell’impresa.
Sciolto il nodo della prima guida, resta da decidere chi sarà il compagno di team per lo spagnolo. Tutte le pressioni a cui saranno sottoposti i piloti per questa stagione, sono ampiamente controbilanciate dalla soddisfazione di accogliere in squadra nell’immediato futuro un campione del calibro di Lorenzo. La stagione 2016 è appena agli inizi e gli scenari sono tutti ancora molto aperti. Alla fine del 2015 sembrava scontato per la Ducati puntare su Iannone per il futuro, potendo contare sulla sua innata velocità. Ma i disastri di fine 2015 ed inizio 2016 hanno decisamente offuscato l’immagine del pilota di Vasto agli occhi della dirigenza.
Dovizioso è invece in fase nettamente ascendente, dopo essersi ripreso da un finale 2015 non propriamente entusiasmante. Senza gli episodi di Argentina e Austin, sarebbe probabilmente a pochissimi punti da Marquez, leader di classifica. Ma se la fortuna è cieca, il Dovi è la conferma che la sfiga ci vede benissimo. Solo che in Ducati sanno bene che la sfortuna va e viene, mentre il talento e la grande professionalità di Dovizioso resteranno. Probabilmente se si parla di velocità pura, la scelta di Iannone sarebbe scontata. Ma volendo avere un quadro più generale, avrebbe molto più senso affiancare ad un mastino come Lorenzo una spalla che aiuti tanto nello sviluppo della moto e che all’occorrenza sappia anche cogliere le occasioni per fare podi e punti importantissimi.
Andrea Iannone potrebbe anche fare staffetta con Lorenzo in Yamaha, oppure sposare la causa Suzuki, come anticipato dal suo manager Carletto Pernat. Resta ovviamente l’ipotesi che fa battere il cuore a tutti gli appassionati, e vale a dire un dream team formato da Lorenzo e Stoner. La possibilità che l’australiano torni a correre in pianta stabile sembra lontana, ma forse l’idea di confrontarsi a parità di moto con un fenomeno come Jorge potrebbe far venire l’appetito a Casey. Due Desmosedici con i colori ufficiali. Una con il 99 e l’altra con il 27 sul cupolino. Vale la pena sognare.