MotoGP
Loris Capirossi presenta “65, la mia vita senza paura”
Loris Capirossi ha presentato il suo libro, che si intitola “65, la mia vita senza paura”. La biografia del 3 volte campione del mondo, che non riesce a stare lontano dalle piste
Alla presenza dei genitori, della moglie Ingrid e del grande Dottor Costa, Loris Capirossi ha presentato il suo nuovo libro autobiografico dal titolo “65, la mia vita senza paura” scritto insieme a Simone Sarasso. Presente all’evento in Libreria Rizzoli a Milano anche Guido Meda, commentatore della MotoGP per Sky Sport. Un libro che di fatto è una seconda biografia di Loris. La prima gli venne fatta addirittura nel 1992 quando era appena ragazzino e fresco campione del mondo 125. In questo secondo libro biografico vengono raccontati numerosi aneddoti dei suoi trascorsi in pista, quando era alle prime armi come pilota prima dell’Europeo e poi del Mondiale.
Guido Meda ha preso in mano una prima bozza del libro di Loris Capirossi estrapolando gli aneddoti più simpatici della vita del Capirossi pilota, tra cui il primo incontro con il Dottor Costa avvenuto al primo infortunio serio, il primo incontro con quella che poi sarebbe diventata sua moglie, Ingrid. C’è stato anche il tempo di ritornare sul famoso crash tra Loris ed Harada in Argentina nel 1998. Loris ha raccontato che lui e Tetsuya sono grandi amici ed il pilota giapponese gli ha insegnato la cucina giapponese.
E’ stato toccato anche l’argomento Ducati attraverso delle domande dal pubblico e nello specifico sul mondiale del 2006 che Loris Capirossi poteva anche vincere senza quel famoso incidente di Barcellona. Una storia importante quella tra Capirossi e la Rossa di Borgo Panigale tanto è vero che Loris ha in casa la Desmosedici con la quale ha vinto la gara a Barcellona nel 2003.
Nel libro ci sono anche due dediche particolari: una a Doriano Romboni, scomparso durante la gara di Supermotard a Latina durante il Sic Supermoto Day, al quale Loris era molto legato, e l’altra inevitabilmente a Marco Simoncelli. Loris ha raccontato di aver preso la decisione di ritirarsi prima della gara di Valencia, la prima senza Simoncelli per aver avuto paura per la prima volta nella sua vita.
Una scrittura interessante, un libro che rappresenta un vero must per gli appassionati che vogliono ripercorrere le gesta di uno dei piloti italiani più titolati del motomondiale, che ha vissuto l’epoca d’oro del due tempi ed è stato magistrale interprete della 125 e della 250, per poi diventare il primo a riuscire a domare la prima Ducati Desmosedici, una vera belva della storia MotoGP.