MotoGP
Randy Mamola contro Valentino Rossi: «Deve abituarsi a Zarco»
Randy Mamola, ex pilota statunitense, ha difeso Johann Zarco dalle accuse di Valentino Rossi e altri suoi rivali in MotoGP che lo hanno definito troppo aggressivo
«Oggi ho capito che Zarco non è cattivo, è che proprio non è capace»: questa fu la dichiarazione di Valentino Rossi dopo la vittoria ad Assen e nelle settimane successive in molti si sono schierati con l’uno o l’altro pilota. Adesso è arrivato il turno di Randy Mamola che dalle colonne di motorsport.com difende il pilota francese del team Tech3: «Johann Zarco in MotoGP è stato spesso accusato di essere troppo aggressivo in pista soprattutto da Valentino Rossi, prima ad Austin e poi ad Assen, io non sono d’accordo con queste accuse. Finora Zarco non ha mai fatto cadere nessuno e questo è qualcosa che non possono dire tutti: non commette molti errori e non spinge al limite durante le libere».
Mamola ha paragonato il francese a Marc Marquez che durante il suo primo anno nella classe regina venne più volte accusato di essere troppo aggressivo ma alla fine riuscì a trionfare nell’anno del debutto e adesso tutti hanno imparato ad apprezzare il suo stile di guida. «Credo che dovremmo lasciare Zarco libero di guidare a modo suo. E’ quello che merita. Finora non ha eliminato nessuno e questo è qualcosa che non possono dire tutti. Non commette molti errori e non spinge al limite durante le libere. Ciò che stiamo vivendo è qualcosa che abbiamo già visto in passato e l’esempio più recente è probabilmente quello di Marc Marquez. Quando ha debuttato in MotoGP nel 2013 in molti si sono lamentati della sua aggressività, additandolo come senza paura. E dopo tutto questo è stato campione del mondo nel suo primo anno in MotoGP. Ora tutti capiscono il suo stile di guida sempre al limite. I commissari sono gli unici che dovrebbero giudicare questo tipo di azioni».
«Il punto è che Zarco è sempre nelle prime posizioni e Valentino Rossi e il resto dei piloti si devono abituare a questa situazione, sicuramente se avesse lottato per il decimo posto tutto questo non sarebbe successo ma lui è stato due volte campione del mondo della Moto2, sa quello che sta facendo, anche se la moto è molto differente da quelle con cui ha corso in passato. Credo che il suo processo di adattamento alla MotoGP sia stato ottimo e questo ha impensierito i rivali che non lo ritenevano così brillante», ha concluso Mamola.