MotoGP
Marquez fast and furious in USA
La vittoria di Marquez ad Austin non è mai stata seriamente in discussione. Lo spagnolo domina mentre alle sue spalle succede di tutto. Cade Rossi e Pedrosa centra Dovizioso. Sul podio finiscono Lorenzo e Iannone
Tantissimi colpi di scena hanno animato questo GP di Austin in Texas edizione 2016, ma nessuno ha riguardato il nome del vincitore. Marc Marquez era praticamente obbligato a vincere dopo aver dominato tutte le sessioni di libere e le qualifiche ed aver mostrato un passo semplicemente inavvicinabile per chiunque.
Lo spagnolo della Honda non ha tradito le altissime aspettative, senza mai cedere alla pressione di Jorge Lorenzo, l’unico che in qualifica si era avvicinato tantissimo al Cabroncito. Un protagonista mancato è stato senza dubbio Valentino Rossi, che è caduto dopo aver vissuto i primi giri in grande difficoltà. Secondo Mario Meregalli, team manager della Yamaha, il pilota di Tavullia ha avuto dei problemi con la frizione sin dalla partenza e questo l’ha rallentato in pista in tutte le accelerazioni, fino a costringerlo a forzare in curva perdendo l’anteriore. Di fatto questo 0 pesa tantissimo sulla classifica generale e soprattutto sul morale di Valentino, che ha visto i principali rivali prendere punti importantissimi.
Ed ecco un anteriore che va per i fatti suoi…secondo Meregalli #vr46 aveva anche problemi di frizione pic.twitter.com/kTI4EFpB1R
— Marco Caregnato (@MarcoCaregnato) 10 aprile 2016
Dopo la caduta di Valentino sembrava che ci potesse essere una bella lotta per il podio tra Lorenzo, Dovizioso e un Dani Pedrosa finalmente competitivo dopo un weekend che l’aveva visto in grande difficoltà. Ma è stato proprio Dani a commettere un errore in staccata rendendosi protagonista di uno strike in pista ai danni di Dovizioso che sembrava un replay di quanto visto in Argentina. La moto di Pedrosa è sembrata sobbalzare prima di perdere l’anteriore e centrare in pieno il pilota della Ducati, che stava facendo una gara maiuscola fino a quel momento, durante la quale aveva anche impensierito lo stesso Marquez nei primissimi passaggi. L’impatto, ripreso dall’onboard sul cupolino dello spagnolo è stato molto violento e per fortuna non ha causato danni fisici ad Andrea Dovizioso. Se l’avesse colpito sulla gamba, i problemi per il forlivese sarebbero stati ben maggiori.
Ma #dp26 ha fatto uno strike degno del Grande Lebowsky!Penso che #ad04 per un attimo abbia pensato che fosse Iannone pic.twitter.com/17lPuHqdsY
— Marco Caregnato (@MarcoCaregnato) 10 aprile 2016
Dopo la caduta, lo spagnolo è andato a scusarsi con il rivale per l’accaduto ed ha poi ripreso la pista, salvo poi rientrare ai box per i danni subiti dalla moto. Ed è in questa circostanza che Dani ha mostrato per l’ennesima volta di essere un vero signore, andando di persona nel box Ducati per scusarsi con team e pilota di nuovo. Un gesto splendido, apprezzatissimo da tutti i tifosi e dai media che l’hanno commentato in diretta.
? ?#DP26 heads straight to #AD04‘s garage upon pitting to apologise for taking him out at turn one. #AmericasGP https://t.co/8upHdE9Kf2
— MotoGP™ (@MotoGP) 10 aprile 2016
Dopo questo sussulto la gara ha preso la sua conformazione, con qualche emozione regalata solo dal confronto per il quarto posto avvenuto in casa Suzuki, con Maverick Vinàles che ha avuto la meglio sul compagno di team Aleix Espargarò al termine di un bel duello in pista. Ottimo risultato anche da parte del team Octo Pramac che ha piazzato Scott Redding sesto e Michele Pirro ottavo. Entrambi i piloti hanno beneficiato delle cadute di tanti rivali, ma hanno offerto una performance solida, permettendo alla Ducati di piazzare 3 moto nei primi otto al traguardo.
Questo GP di Austin lancia Marc Marquez in fuga mondiale con 66 punti, contro i 45 di Jorge Lorenzo. Rossi è fermo a 33, la metà del leader di classifica e quarto si trova Pol Espargaro grazie alla sua costanza. Fa impressione vedere che non c’è Andrea Dovizioso in vetta alla classifica, ma la sua assenza è causata solo dalla sfortuna e dallo zampino di Pedrosa e Iannone, a loro volta molto attardati nella generale.