Superbike
Melandri fuori dalla Superbike
Dopo la rinuncia a terminare la stagione in MotoGP con l’odiata Aprilia RS-GP, cala il sipario sul tira e molla di Marco Melandri: niente SBK nel 2016
Il capolinea è arrivato nel modo più inatteso, cioè per diretta dichiarazione dell’interessato. Durante questo 2015 si erano susseguite innumerevoli voci sul possibile futuro agonistico di Marco Melandri. Un pilota unanimemente riconosciuto come velocissimo, capace di essere grande protagonista in MotoGP e in seguito in Superbike. Ma la velocità in pista non è mai stata accompagnata da una dose di fortuna altrettanto efficace. Dopo essere stato “costretto” a passare in MotoGP per accompagnare la nuova avventura di Noale nel campionato prototipi, Macio ha tentato di battere qualsiasi strada per tornare nell’amata SBK che gli aveva restituito fino al 2014 il gusto di lottare per il podio.
Le prime voci riguardavano il rientro con Yamaha, grazie al potenziale viatico di Dosoli, uomo di Iwata per il rientro della R1 nella WSBK. Ma la scelta dei piloti è ricaduta su Guintoli e Lowes, lasciando di sasso Melandri che sembrava aver portato avanti una trattativa molto seria. Dopo aver incassato il no Yamaha, si è fatta largo la voce che lo vedeva pronto al rientro alla corte di Borgo Panigale, magari in un team semi-ufficiale. E’ stato naturale pensare all’Althea Racing di Genesio Bevilacqua, che ha sempre ricevuto un sostegno importante da Ducati dal punto di vista tecnico.
Dal canto suo Melandri ha sempre detto di voler tornare in SBK solo per vincere, non volendo prendere neanche in considerazione l’ipotesi di accasarsi in una compagine non ufficiale. La Ducati ha tardato a confermare Davies e Giugliano e mentre per il gallese si trattava probabilmente di mere difficoltà economiche, si sospettava che la Casa di Borgo Panigale avesse dei dubbi sul completo recupero di Davide Giugliano dopo i brutti incidenti della stagione conclusa. Ma l’avvenuta riconferma dei due titolari ha cancellato ogni speculazione bolognese.
Quando Althea si è avvicinata a BMW, si è pensato che Macio potesse essere della partita visto il feeling che ha sempre avuto in pista con la BMW S1000RR nei due anni passati a correre per la Casa tedesca. Ma l’annuncio di Torres e Reitemberger ha rappresentato l’ennesima doccia fredda per il ravennate.
A dicembre è balzato agli onori della cronaca motoristica un test che Melandri avrebbe sostenuto con MV Agusta, organizzato grazie a Giovanni Cuzari che il compito avrà gestire le moto di Schiranna nella WSBK. Il test c’è stato, e nonostante tempi non da riferimento, sembra che il ravennate abbia gradito molto il feeling con il granitico avantreno della F4, dichiarandosi pronto a correre senza percepire alcun compenso. Si trattava solo di mettere assieme il budget per schierare la seconda moto e permettere all’italiano di affiancare Leon Camier in pista. Nonostante l’entusiasmo ed il romanticismo dettato dall’ipotesi di avere MV ed un italiano in pista, il budget non è stato raccolto ed anche la strada di Varese si è chiusa per Melandri.
L’ultima spiaggia per il ravennate forse era rappresentata da Ioda Racing e dall’atteso annuncio di uno sbarco in SBK per gestire le Aprilia RSV4 orfane di un team che le portasse in pista nel 2016. Ma una delle due selle è destinata a Lorenzo Savadori, vincitore della Stock 1000 nel 2015. Mentre per l’altra in pole dovrebbe esserci Alex De Angelis, ancora alle prese con il recupero dopo l’incidente di Motegi, ma determinato a rientrare in pista al più presto.
Dopo questa incredibile sequela di possibilità che non hanno prodotto nulla di concreto, se non forse il test con MV Agusta, Melandri ha deciso di prendere la parola ed annunciare che per lui la SBK nel 2016 resterà una chimera.
Niente WSBK per me. Grazie a chi ci ha provato fino in fondo, ma non ci sono le condizioni per far bene, essere solo un numero non fa per me.
— Marco Melandri (@MarcoMelandri33) 27 Gennaio 2016
Durante la stagione, dopo la separazione con Aprilia in MotoGP, Melandri ha impiegato il suo tempo correndo tantissimo in cross e cimentandosi anche nella Lotus Cup con ottimi risultati. Magari la domenica non sarà presente nella griglia nel paddock SBK, ma siamo certi che saprà come impiegare al meglio la propria voglia di racing, in attesa che qualcuno gli voglia accordare fiducia e riportarlo in pista da ufficiale magari nel 2017. Macio non è più un ragazzino, ma bisogna pur ricordare che Biaggi ha vinto l’ultimo mondiale in SBK a 41 anni.
L’unica cosa certa di tutta questa strana storia, è che nel 2016 ci saranno piloti in pista che avrebbero meritato di stare a casa e uno che a casa ci starà per forza pur avendo il talento per vincere e dare lustro alla SBK. Uno che avrebbe meritato di essere lì a competere con i più forti.