MotoGP
Mercato piloti MotoGP 2018, una scacchiera sempre più definita
I nomi davvero pesanti del campionato hanno già tutti un contratto in tasca per il 2018, ma il mercato piloti MotoGP è molto interessante per quanto riguarda le seconde linee
Tutti i top rider MotoGP hanno già un contratto, hanno una sella e possono concentrarsi semplicemente sulla stagione in corso, senza nessun pensiero riguardo il futuro. Se invece lasciamo le sfere alte della classifica, e ci inoltriamo verso la seconda parte della griglia di partenza, ecco che la situazione diventa molto più interessante. Sono diversi infatti i piloti che ancora non hanno una collocazione per la prossima stagione, e la griglia di partenza MotoGP potrebbe avere un volto molto diverso nella prossima stagione. Arrivati a metà stagione, erano in tanti a desiderare già una firma per il futuro, ma alcuni piloti non hanno ottenuto i risultati sperati e sono ancora in bilico tra la tranquillità di avere una moto per il futuro e il rischio di restare senza ingaggio per correre nella top class.
Analizziamo la situazione del mercato piloti MotoGP 2018 squadra per squadra, andando a carpire anche quali siano le possibili mosse dei manager durante questa pausa.
Honda HRC Repsol – Sono blindati sia Marc Marquez che Dani Pedrosa per tutto il 2018, ed è probabile che l’unico dubbio riguardi il solo Pedrosa per gli anni successivi. Marquez in questo momento appare inamovibile, anche se in passato Ciabatti di Ducati ha ammesso che un interessamento da parte della Rossa per lo spagnolo c’era stato prima di raggiungere l’accordo con Lorenzo. Stiamo in ogni caso parlando di discorsi molto remoti in questo momento.
Yamaha Movistar – Anche nella squadra Factory Yamaha le caselle per il 2018 sono abbondantemente bloccate, con Valentino Rossi che dovrà decidere se continuare a correre o meno dopo la scadenza del contratto e Maverick Vinales che è ovviamente l’uomo del futuro, per cui è del tutto probabile che a Iwata lo vogliano tenere in squadra anche oltre il 2018. Zarco resta alla finestra, dopo essersi autocandidato al ruolo di successore di Rossi in Yamaha.
Ducati Factory – Il 2018 sarà ovviamente l’anno della verità per la scommessa Jorge Lorenzo. Lo spagnolo dopo un anno di “appredistato” in sella alla Desmosedici sarà chiamato a lottare ogni domenica per il bersaglio grosso, altrimenti sarà difficile giustificare l’ingaggio faraonico che attualmente lo lega a Ducati. Andrea Dovizioso ha rinnovato anche per il 2018, ma è probabile che viste le sue recenti prestazioni si possa pensare ad un ritocco all’ingaggio. Anche in Ducati tutti i giochi riguardano solo il post 2018, e per ora i discorsi sono molto remoti.
Suzuki – Nessuno è contento in Suzuki di quello che sta succedendo, ma Andrea Iannone e Alex Rins hanno un contratto valido anche per il 2018, quindi appare difficile che cambi qualcosa. Tuttavia qualche voce insiste sul fatto che il matrimonio tra Iannone e la Casa di Hamamatsu possa interrompersi prima del tempo, viste le prestazioni davvero deludenti di questa coppia in pista. La pausa estiva aiuterà forse a trovare tranquillità, ma se anche nella seconda fase della stagione le cose dovessero andare così male, può darsi che ci sia qualche scossone di quelli grossi.
Aprilia Factory – Lo spagnolo Aleix Espargarò ha mostrato il vero potenziale della RS-GP, che in questo momento è senza dubbio una moto da top five fissa. Il contratto dello spagnolo vale anche per il 2018, mentre nell’altra metà del box la situazione è molto complessa. In Aprilia avevano puntato moltissimo su Sam Lowes, facendogli un contratto quando correva ancora in Moto2 e soprattutto dandogli l’opportunità di crescere con la moto durante l’anno scorso attraverso vari test in sella alla RS-GP. Ma le sue prestazioni sono deludenti, ed il conto delle moto distrutte sale ad ogni weekend di gara. La sua conferma è lontana, e per sostituirlo nel 2018 si è pensato al grande ritorno di fiamma con Alvaro Bautista, un pilota che non aveva affatto sfigurato nel 2016 con la moto di Noale.
Ducati Pramac – Le moto della squadra di Siena sono tra le più ambite del paddock. La conferma di Danilo Petrucci con una Ducati ufficiale anche per il 2018 ha bloccato una delle due caselle, ma il rendimento non entusiasmante di Redding sta allontanando il britannico dalla conferma. Alla porta di Pramac sta bussando con insistenza Jack Miller, che ha incassato il benservito da Honda HRC e potrebbe cercare di accasarsi sulla seconda moto di Campinoti accontentandosi di un ingaggio sensibilmente ridotto. Con Petrucci, andrebbe a formare nel 2018 una delle coppie più “anfibie” del paddock, viste le capacità di entrambi in caso di pioggia.
Honda LCR – L’inglese Cal Crutchlow ha firmato un biennale con HRC, e resta l’uomo di riferimento per Lucio Cecchinello e la sua LCR. Squadra e pilota non hanno ancora trovato il guizzo come fatto ben due volte nel 2016, ma indubbiamente questa è una coppia solida della MotoGP e la Honda tiene molto ad avere un britannico nella sua orbita.
Yamaha Tech3 – Il 2017 dei due rookie in Tech3 è da incorniciare. Dopo la partenza di Pol Espargarò e Bradley Smith in direzione KTM, si pensava che questa potesse essere una stagione di purgatorio per la compagine francese, invece Joahnn Zarco e Jonas Folger hanno permesso alla squadra di fare un balzo in avanti, ed il team manager Hervè Poncharal non ha la minima intenzione di farseli scappare.
Honda Marc VDS – Per questa squadra la situazione è bollente. Con Jack Miller in partenza e Tito Rabat assolutamente lontano dalle prestazioni attese, è probabile che i nomi in sella cambino entrambi. La firma di Franco Morbidelli ha sistemato almeno una delle due moto, ed ora resta il dubbio sulla seconda. Alex Marquez aveva chiesto di restare un altro anno in Moto2, per cercare di conquistare il titolo prima di salire di categoria, ma le sue quotazioni sono in rialzo per un posto in squadra nel 2018. Indubbiamente una sella molto appetibile visto il budget a disposizione del team.
Ducati Aspar – Con Alvaro Bautista in partenza verso Aprilia e l’ingaggio di Karel Abraham che dipende esclusivamente da quanto vorrà sborsare suo padre, è probabile che per il 2018 cambino entrambi i nomi in sella. La squadra non è solita pescare in Moto2, per cui è molto più facile che approdi nel team qualche nome escluso da altre compagini in MotoGP. Potrebbe essere una meta plausibile per Miller o Rabat, ed anche Scott Redding potrebbe cercare di restare in orbita Ducati attraverso la squadra spagnola.
Ducati Avintia – Hector Barbera e Loris Baz hanno ricevuto un vero ultimatum: se non riusciranno a migliorare le proprie prestazioni, saranno entrambi messi alla porta. Il francese aveva il gradimento di Dorna per via del suo passaporto, che contribuì non poco a strapparlo alla SBK per farlo giungere in MotoGP. Oggi che c’è Zarco a rappresentare i transalpini, la presenza in pista dello spilungone francese non è indispensabile per motivi di marketing, ed una possibilità concreta è che torni ad affacciarsi nel campionato per derivate di serie.
KTM – In questa stagione di debutto è molto difficile comprendere chi sia il vero limite tra i piloti, Pol Espargarò e Bradley Smith, e la moto. Tuttavia, le prestazioni di Zarco e Folger con la M1 del Tech3 hanno ridimensionato di parecchio il livello dell’attuale coppia KTM, ma è certo che entrambi hanno un contratto valido anche per il 2018. Anche la bella gara di Kallio al Sachsenring ha dimostrato che non si è in presenza di due top rider. Conoscendo le ambizioni della Casa austriaca, è probabile che si stia già guardando attorno per il futuro, in attesa della maturazione definitiva di Oliveira e Binder, due piloti che stanno facendo ottime cose in Moto2.