MotoGP

Moto 3: Alti e bassi al Sachsenring

La tappa tedesca del mondiale Moto3 ha fatto vivere ai colori italiani emozioni e risultati contrastanti. Dall’infortunio di Niccolò Antonelli alla gioia per il primo podio di Andrea Locatelli

La gara di Moto3 sul circuito del Sachsenring ha avuto tinte diverse per i portacolori italiani. Dalla gioia del primo podio di Andrea Locatelli al dispiacere di aver perso uno dei suoi protagonisti ancor prima di cominciare. Niccolò Antonelli, pilota del team Ongetta Rivacold ed alfiere della VR46 Academy, è infatti scivolato sabato durante le qualifiche a causa della presenza di olio in pista.

Antonelli ha riportato la frattura della clavicola sinistra, per la precisione del terzo mediale. Per comprendere lo stato d’animo del pilota, dobbiamo anche ricordare che durante l’inverno il pilota si era operato alla clavicola destra dopo un’infortunio simile.  Le conseguenze della caduta hanno dunque impedito a Niccolò di correre la nona gara della stagione, proprio su un tracciato che gli piace particolarmente.

L’operazione, che consisteva nell’inserimento di una placca in metallo per velocizzare i tempi di ripresa, è stata effettuata a Cattolica dal professor Porcellini e per fortuna è andata bene. Adesso per il giovane pilota italiano è tempo di riposo per poi iniziare tra pochi giorni la riabilitazione. La speranza è di vederlo in azione in Austria, per il GP di metà agosto.

Dopo l’operazione Antonelli ha ringraziato i medici e tutte le persone che gli sono state vicine in un momento difficile “L’intervento è andato bene, sono contento di averlo fatto perché, in questo modo, i tempi di recupero sono più veloci. Adesso dovrò riposare per qualche giorno prima di potermi allenare e iniziare a recuperare la forma fisica. Un ringraziamento particolare va al Prof. Porcellini e al suo staff per la professionalità e i veloci tempi di intervento. Grazie anche a tutti quelli che mi sono stati vicini in questi giorni e che mi hanno manifestato il loro supporto“.

Se per Niccolò Antonelli il Sachsenring è stata una tappa da dimenticare al più presto, lo stesso non si può dire per Andrea Locatelli e Enea Bastianini. I due piloti italiani sono stati davvero incisivi viste le difficili condizioni del tracciato in gara, che ha riservato la sorpresa di una gara bagnata dopo aver disputato i turni di prove in condizione di pista asciutta.

Una doverosa premessa all’analisi delle prestazioni degli italiani in gara è che in gare come quella di domenica i piloti di Moto3 possono competere solo per il secondo posto. Il malese Pawi riesce ad emergere su tutti e scappare via in solitaria, sfruttando l’acqua come pochi piloti sono in grado di fare. Una caratteristica che ha mostrato per la prima volta in Argentina, e che ha confermato con forza in Germania, con una prestazione incredibile.

@KTM PRESS – FOCUS POLLUTION

La sorpresa della giornata è arrivata da Andrea Locatelli, al suo primo podio in carriera in Moto3. Per il bergamasco del team Leopard questo traguardo potrebbe rappresentare un punto di partenza importante grazie al quale riuscire a portare la sua KTM sempre più spesso nelle prime posizioni. Enea Bastinini invece sul podio c’era gia arrivato spesso, ma domenica ha ritrovato confidenza dopo lo sfortunato finale ad Assen, facendo un’ottima gara sul bagnato, condizione che non lo aveva mai visto emergere.

@KTM PRESS – FOCUS POLLUTION

Gli altri piloti italiani non sono riusciti a farsi vedere come avviene spesso sull’asciutto. Questo è di sicuro un punto sul quale lavorare se si vuol vincere il Mondiale, visto che sempre più spesso la domenica ci troviamo di fronte a condizioni bagnate o miste, per la conformazione attuale del calendario del motomondiale.

L’appuntamento per la truppa italiana in Moto3 è al Red Bull Ring, un tracciato che con i suoi lunghi rettilinei dovrebbe premiare le capacità strategiche di cogliere e sfruttare le scie degli avversari. In questa particolare disciplina, i ragazzi italiani hanno molto da lavorare.

Alice Lettieri

Aspirante giornalista sportiva, nei circuiti mi sento a casa e penso che niente sia paragonabile al rombo di una moto.

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