Moto2
Moto2, Gardner: «Sono Remy, non Wayne»
Dopo la conquista del titolo di Moto2, Remy Gardner ci ha tenuto a sottolineare di non essere suo padre, anch’egli pilota
Essere un figlio d’arte è sempre complicato. Lo sa bene il neo campione della Moto2, Remy Gardner, figlio del pilota Wayne, che dopo la conquista del suo titolo ci ha tenuto a sottolineare le differenze tra loro.
Ai microfoni di MotoGP.com il pilota australiano ha detto: «Ho iniziato la stagione in un certo senso preoccupandomi di quello che è ho fatto nel 2020, ovvero finire le gare e ottenere bei punti negli ultime gare, con uno stato d’animo positivo. Ho cercato di pensare gara per gara e per nulla al campionato. Penso che la prima metà della stagione sia stata incredibile. Invece verso la fine, i punti erano davvero importanti e Raul stava facendo delle gare davvero forti. Di sicuro, ho iniziato a pensare di più al campionato. Personalmente gestisco molto bene la pressione e l’unico errore che ho fatto in effetti è stato ad Austin. Sicuramente Austin è stato un momento difficile da accettare per me in campionato. Ma ho pensato che non era ancora finita, che c’erano ancora tre gare e onestamente ero pronto a combattere meglio di sempre. A Misano la pressione era tantissima, è stato un weekend folle, sotto la pioggia. Raul era davanti e siamo stati fortunati quel giorno, ma alla fine è così, bisogna finire le gare, che è quello che davvero conta. Valencia è stato un momento molto stressante, soprattutto mentalmente. Penso di aver imparato molto quest’anno, soprattutto nel gestire la pressione e tutte le situazioni. È fantastico essere diventato campione del mondo, ma io sono Remy Gardner, non Wayne. Un altro sogno che diventa realtà è correre in classe regina, coi grandi. Non vedo l’ora».