Moto3

Moto3, Fabio Di Giannantonio e l’anno della consacrazione

Allo scoccare della terza personale stagione in Moto3, Fabio Di Giannantonio vuole assumere un ruolo da protagonista

Fabio Di Giannantonio vuole diventare il numero uno anche in pista, visto che lo è già in quanto a simpatia. Nelle due stagioni nel motomondiale, dopo un apprendistato iniziale, ha dimostrato di essere un giovane molto promettente ed un osso duro per qualsiasi altro pilota. Stranamente, per uno della sua bravura, non è mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio, nonostante l’ottimo acume tattico, che vige sul suo conto, per la gestione delle corse che possiede innatamente. É giunta l’ora di cambiare inerzia, perchè Di Giannantonio non vuole accontentarsi.

Il diciannovenne ha le idee chiarissime per quanto concerne le aspettative per questa nuova stagione: «L’obiettivo di quest’anno è fare meglio dello scorso anno. Anche se siamo andati a podio ben cinque volte, non siamo mai riusciti a giocarci il campionato, quindi dobbiamo cercare di essere più continui, ma senza essere ossessionati per la vittoria». Il numero ventuno, ha grosse aspettative, anche perchè è riuscito a lavorare al meglio durante la pausa: «Finalmente nella pre-season non ci sono stati intoppi come è accaduto negli anni scorsi. Abbiamo lavorato con un approccio differente rispetto alla norma proprio per limare alcuni difetti del passato e devo dire che sta funzionando. La moto è migliorata sotto tutti i punti di vista e noi siamo molto carichi».

Successivamente, il romano ha espresso il suo punto di vista su i principali rivali che dovrà affrontare in questa annata: «Durante qualsiasi gp sono sempre tanti piloti che possono trionfare, ma questo vale anche per il campionato. Bastianini è molto forte, anche perché ha ereditato la moto del campione 2017 Mir, molti dicono Martin, il mio compagno di squadra e poi c’è Canet. Tutti arriveranno pronti e io voglio essere fra questi, cercare di essere protagonista». Inoltre, Di Giannantonio ha cercato di migliorare i punti dolenti, per cercare di diventare ancora più polivalente: «Ho cercato di lavorare molto sui miei difetti, come per esempio la qualifica, in cui non ho mai entusiasmato. Da questo punto di vista, l’ultimo test di Jerez è stato fondamentale».

Infine, Di Giannantonio, essendo una ragazzo come qualsiasi altro, dovrà prendere la patente: «Sosterrò la prova appena tornato dal Qatar. Adesso che sono andato a vivere per conto mio, devo essere indipendente anche da questo lato».

Andrea Agosto

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