Off Road
Motocross delle Nazioni: è la Francia a salire sul tetto del mondo
Trionfo per la scuola Francese e per un gigantesco Matt Anstie a Matterley Basin nella 71° edizione del Motocross delle Nazioni
In Inghilterra con una temperatura invernale e una pista infernale si è disputata la gara più attesa dell’anno per le ruote artigliate. Una vera Olimpiade del Cross dove i piloti corrono solo per il risultato Nazionale e non per la classifica individuale. Una Gara che ormai vive su una formula obsoleta che vede i piloti divisi in tre categorie che non esistono più nella realtà agonistica iridata. La formula è rimasta ai tempi gloriosi delle tre cilindrate due tempi 125, 250 e 500. Ma oggi con MX2 e MXGP la Open è solo un doppione che non ha nessun senso sportivo. Rimane invece il confronto stellare delle varie scuole Nazionali dove la Francia si conferma leader assoluta del fuoristrada mondiale conquistando prima la Sei Giorni di Enduro e poi centrando un fantastico triplete nel Cross delle Nazioni dove ha giocato la difficile carta di schierare il campione del mondo di Enduro Charlier alla sua prima gara di cross dell’anno, al fianco di Paulin e Febre.
La pista trasformata in una trappola di fango e pantano con solchi, buche e inguidature profondissime ha favorito l’endurista che con il sesto posto in gara due ha permesso il trionfo della pattuglia transalpina trascinata dai fortissimi Paulin e Febre. Febvre addirittura nella terza gara decisiva per il titolo si è permesso di fermarsi ai box per cambiare gli occhiali senza perdere la terza posizione assoluta! Oltre alla Francia esce da trionfatore il britannico Max Anstie con due superbe vittorie davanti al pubblico di casa.
Il 23enne pilota Britannico dell’Husqvarna, che ha concluso la stagione MXGP in 9 posizione con un secondo posto nell’ultima gara dell’anno come miglior risultato, è invece esploso davanti al suo pubblico regolando piloti del calibro di Febvre, Gajser e Herlings con duelli emozionantissimi finiti tutti solo sotto la bandiera a scacchi. Anstie entra di diritto nella ristrettissima cerchia dei pochi piloti che hanno centrato la doppietta al Nazioni come Bailey, Everts, Carmaichael, Villopoto e il nostro Cairoli. Proprio il nove volte campione del Mondo Tony Cairoli esce sconfitto dal Nazioni di Matterley Basin.
Undicesimo e settimo non sono certo i piazzamenti che ci si aspettava dal pilota che quest’anno si è incoronato campione del mondo per la nona volta. Una stagione durissima con un finale logorante e uno stato di forma calante oltre ad una pista trasformata in una trappola di fango non hanno certo permesso al nostro Tony Nazionale di esprimere il suo reale potenziale. Inoltre in questa situazione di pista al limite, i nostri sono stati sorteggiati per la gara di qualifica tra gli ultimi in partenza pregiudicando profondamente le possibilità di effettuare una buona partenza in gare dove si schieravano quasi 40 piloti dietro al cancello in un mare di fango.
Addirittura meglio di Cairoli è riuscito a fare Lupino splendidamente quarto in gara due dove si è fatto soffiare il podio dall’americano Osborne solo all’ultimo giro. Gli Stati Uniti ormai sono l’ombra dei dominatori del Cross delle Nazioni. L’ultima vittoria risale al 2011 quando in squadra avevano campioni come Dungey e Villopoto. Questa nuova generazione e soprattutto questa squadra rimediata all’ultimo minuto per gli infortuni e le defezioni di Tomac, Barcia e altri, con Osborne, Covington e Seely ci fa capire che la patria Mondiale del Cross è tornata saldamente nel vecchio continente tra Francia, Olanda (grazie al mostruoso Herlings) Italia e Slovenia. Anche il Belgio ha dovuto abdicare come ex capitale storica del Cross a causa dell’assenza del capitano Desalle ancora infortunato. Deluso anche Gajser battuto dal fenomenale Anstie in gara uno e solo quinto nella seconda prova. Un Nazioni durissimo condizionato da una pista estrema e infernale che ha creato una selezione tremenda dove sono emersi solo i piloti più preparati fisicamente e determinati a cercare un risultato eclatante.
L’unica lezione importante scaturita da questa Olimpiade del Cross viene dalla scuola Francese che con una grande politica di sviluppo e investimenti ha sempre promosso e seguito con la sua Federazione i piloti e le squadre del cross transalpino che ormai siedono stabilmente da anni ai vertici mondiali di questa spettacolare disciplina. Noi che abbiamo il talento stratosferico di Cairoli cosa aspettiamo a creare le basi per una vera scuola nazionale del cross tricolore?