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Per diventare campione MotoGP nel 2017 basta arrivare (quasi) sempre quarto

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Da Rossi a Marquez, passando per Dovizioso e Vinales, sono tutti concordi che per vincere il titolo MotoGP 2017 ci vorrà grande regolarità. Questo è l’obiettivo minimo per ogni gara

Analizzando la prima parte del campionato MotoGP 2017, un dato salta immediatamente all’occhio. Non si tratta del fatto che Marquez è primo in classifica, e neanche del fatto che il pilota che ha vinto più gare finora, ovvero Vinales, è “solo” secondo in classifica. Forse non è neanche il fatto che ci siano ben quattro piloti in dieci punti dopo nove gare. Nove gare che avrebbero assegnato 225 punti a chi fosse stato in grado di vincerle tutte. Quello che colpisce l’attenzione è proprio questo, il punteggio del primo in classifica e soprattutto la differenza con il risultato potenzialmente disponibile. Marc Marquez conduce la classifica dall’alto dei suoi 129 punti. Sono quasi la metà di quelli disponibili e rappresentano un ruolino di marcia con una media di appena 14,3 punti a gara. Tenendo presente che il primo in ogni GP guadagna 25 punti, il secondo 20 ed il terzo 16, potrebbe quasi sembrare che conquistare il podio per diventare campione del mondo MotoGP in questo matto 2017 non sia poi così fondamentale.

Il quarto in classifica di ogni GP si porta a casa 13 punti, quindi una virtuosa sequenza di medaglie di legno, cioè quella riservata a chi non riesce a mettere le proprie gambe sul podio, rappresentano un bottino ipotetico di 117 punti, giusto 12 punti al di sotto dei 129 conquistati nelle prime nove da Marquez.

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Quindi ecco la formula, ecco quale potrebbe essere la chiave per garantirsi un sospirato titolo. Se ipotizziamo che possono bastare altri 129 punti, allora a Marc Marquez basterà conquistare otto volte un quarto posto e una singola vittoria di tappa, magari proprio a Motegi in casa della Honda. Allora diamo per scontato che Marc Marquez conquisterà nella seconda parte del mondiale gli stessi identici punti portandosi a fine anno a quota 258. Cosa devono fare gli altri per batterlo? Ecco la tabella di marcia di ognuno per arrivare a quota 259:

  • MAVERICK VINALES – Lo spagnolo è l’inseguitore più vicino a Marquez, ad appena 5 punti di distacco. Tre vittorie compensate da due cadute, a cui sommare le debacle di Barcellona e Jerez. Un bottino di 124 punti con l’obiettivo di conquistarne 135 fino a fine anno per lambire il limite dei 259 punti necessari per battere il campione in carica. Sono una media di 15 punti a round e Vinales potrebbe metterli assieme conquistando una vittoria di tappa, ad esempio nell’amata Spagna, in una tappa a scelta tra Aragon e Valencia, a cui sommare un paio di podi e sei medaglie di legno. legate al quarto posto. Un cammino decisamente alla portata dello spagnolo della Yamaha.
  • ANDREA DOVIZIOSO – L’alfiere della Ducati ha appena un punto in meno di Vinales con 123 lunghezze e gli basterebbe vincere nella gara di Casa per la Ducati a Misano, condendo il tutto con almeno altri tre podi. Dopo gli basterebbero cinque medaglie di legno per conquistare almeno 136 punti e battere i due rivali spagnoli.
  • VALENTINO ROSSI – Il Dottore ha un gap di 10 punti da Marquez, e il target è di almeno 139 punti da conquistare nella seconda metà della stagione per batterlo. La vittoria a Misano è in pratica indispensabile, e probabilmente sarà fondamentale conquistare una vittoria almeno nel trittico asiatico, forse proprio nell’amatissima Phillip Island. Con i 50 punti conquistati, a Valentino basterebbe mettere assieme 79 punti in 7 gare, con una media appena superiore agli 11 punti a gara. A Valentino Rossi potrebbe quindi bastare conquistare 6 volte la quinta posizione al traguardo, salvo poi prendersi almeno una medaglia di legno.

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