MotoGP

MotoGP, l’evoluzione aerodinamica non si ferma per Yamaha

La casa di Iwata cerca di rispondere alla leadership di Ducati e continua a cercare di sviluppare nuove soluzioni per le carene affidando anche a Tech3 nuove soluzioni

Il campionato di MotoGP è sempre all’avanguardia per quanto riguarda il progresso e l’evoluzione delle moto, che non si ferma mai e viene spinto da tecnici ed ingegneri sempre più al limite. In particolare molti team stanno investendo sulla ricerca aerodinamica e il bando delle alette mobili, molto utilizzate fino al 2016, ha fatto sì che la fantasia dei progettisti possa sbizzarrirsi su carene dalle forme sempre più audaci. In principio era stata la Ducati, poi l’Aprilia, adesso è la volta della Yamaha che cerca di trovare il bandolo della matassa per recuperare la competitività di inizio stagione, a maggior ragione adesso che l’unico cavallo su cui puntare è rimasto Maverick Viñales.

Una prima evoluzione significativa per la casa di Iwata si era avuta dopo la gara di Brno, con un nuovo modello di carena che era stato utilizzato da RossiViñales, portando i due piloti a conquistare il 2° e il 3° gradino del podio nell’ultima gara a Silverstone. In questo weekend per la prima volta, le vecchie carene che avevano rivestito le M1 ufficiali nella fase iniziale della stagione sono state rese disponibili anche per il team clienti della casa giapponese, il Tech 3, che ha come alfieri Johann Zarco e Jonas Folger. I primi risultati in quel di Misano non sono stati negativi, con i due rookie che si sono piazzati nella top -10 nella prima sessione di prove libere, salvo rimbalzare leggermente indietro nel pomeriggio. Il responso più veritiero però lo daranno certamente le qualifiche di domani, nella speranza che si possano disputare in condizioni di pista asciutta. L’estetica di tutte le MotoGP in pista sarà sempre più condizionata da quest’ambito di ricerca che davvero non presente confini in questo momento, se non quelli della fantasia degli Ingegneri.

Matteo Senatore

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