MotoGP

MotoGP, Andrea Iannone destinato all’Aprilia

Con la maggior parte delle selle assegnate, resta solo la Casa di Noale ad avere una moto ufficiale per Andrea Iannone, che deve ripartire da zero

Andrea Iannone ha vissuto la grande stagione del mercato piloti MotoGP quasi da osservatore esterno. Dopo un inizio 2018 complicato, sembrava che le sue quotazioni in Suzuki fossero risalite, ma Brivio ha scelto di puntare su un giovane come Joan Mir, e tanti saluti ad Hamamatsu. Adesso che si è risolta la querelle Lorenzo, è spuntato fuori che Iannone si era candidato anche per un posto alla HRC, ma evidentemente senza successo. Per qualche settimana il suo nome è stato anche accostato a quello di Ducati, anche per le parole spese da Claudio Domenicali che non escludeva il ritorno di nessuno degli ex, suggerendo i nomi di Crutchlow e dello stesso Iannone quali papabili per rilevare la moto di Lorenzo.

Dulcis in fundo, sembrava che ci fosse una chance di tornare in Ducati, ma non dalla porta principale, bensì attraverso la Pramac. Solo che Jack Miller sta andando fortissimo e dunque erediterà la moto ufficiale da Petrucci, ormai confermato al team interno. Quindi le ipotesi che restano aperte per Iannone diventano sempre meno e si deve ricordare che resta in bilico la posizione di Marc VDS, per quanto il problema sembra risolto, e che ci sono due Yamaha M1 che attendono gli esiti della vicenda Aspar-Petronas.

Restringendo il campo, è palese che Andrea Iannone sia destinato a salire su quella che oggi sembra una sorta di cenerentola della MotoGP, ovvero la RS-GP dell’Aprilia, che al Mugello ha davvero sofferto troppo. La moto di Noale è indicata da molti come un progetto interessante, con grandi margini di sviluppo. Solo che al momento Espargaro e Redding stanno faticando moltissimo e non riescono assolutamente a continuare quella fase di crescita che invece aveva accompagnato il progetto per tutto il 2017. Nella passata stagione il crescendo era netto, mentre da inizio 2018 sembra che le prestazioni si siano plafonate, mentre gli altri sono cresciuti. La moto è accreditata di una grande potenza, ma anche di un peso maggiore a quello delle rivali.

Da un lato potrebbe essere un grande trampolino di lancio se Iannone dovesse portare la moto italiana sul podio. Dall’altro un rischio molto grande di bruciarsi una grossa fetta di credibilità se i risultati non dovessero arrivare. La sfida che attende Iannone è dura, una salita molto ripida e piena di difficoltà e col senno di poi, è facile immaginare cosa possa frullare per la testa del pilota di Vasto guardando il film del suo recente passato. Nel 2016 aveva ricevuto una offerta per restare in Ducati, ma non accettò le condizioni economiche, come invece fece Dovizioso. Velocità istintiva e polso sciolto non mancano a The Maniac. Difetta la lungimiranza.

Bruno Neri

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