austin texas motogp circuit america
L’anno scorso ad Austin a spuntarla fu Marc Marquez, che mise la sua Honda davanti a Valentino Rossi e al compagno di squadra, Daniel Pedrosa. Il protagonista in negativo, però, non fu un pilota, ma bensì il tracciato: difatti non furono poche le lamentele riguardo l’asfalto del COTA, il Circuito delle Americhe. Il difetto principale furono i bump creati dalle monoposto della Formula 1, in quanto la potenza scaricata sulla pista da queste vetture ha creato dei riccioli.
Non è la prima volta che i piloti si sono lamentati di questo tracciato, ma sembra che i problemi non siano mai stati risolti definitivamente: «Tre punti della pista richiedono dei miglioramenti. Ma se li fanno, devono farli correttamente. Ci siamo già lamentati alcuni anni fa ed hanno fatto dei lavori, ma non nel modo corretto», così affermò Valentino Rossi l’anno scorso.
Alle parole dell’italiano si aggiunsero anche quelle di Pedrosa: «Sul rettilineo opposto è difficile controllare la moto e quando arrivi lì stai andando ad oltre 300 km/h. E’ importante che facciano qualcosa per risolverlo, perché se la situazione peggiora, sarà molto difficile guidare». Il lavoro degli organizzatori, in questi giorni, sarà incentrato sul ridurre al minimo i difetti, specialmente nei primi due settori e nel rettilineo opposto sopraccitato da Pedrosa.
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