MotoGP

MotoGP, Carlos Checa stronca la Ducati: «E’ indietro, può arrivare solo nella top-5»

L’ex pilota Ducati Carlos Checa, ora coach nel team AGR di Moto2, parla dell’emozionante corsa al titolo 2017 della MotoGP ma sulla moto italiana è pessimista: «Gli altri sono più avanti»

Carlos Checa, da esperto e osservatore ravvicinato a bordo pista, la pensa così sul campionato MotoGP 2017: «sì questa stagione è grandiosa, la lotta per il titolo è più emozionante che mai. Davvero imprevedibile ciò che accadrà, non lo vedevamo da molti anni- ma riguardo la sua vecchia conoscenza, quella Ducati che guidò anche in MotoGP, non la pensa come tutti – Sembra che gli avversari siano un passo avanti, soprattutto su alcune cose. Questo 2017, se i risultati riescono ad arrivare nelle altre corse, può fruttare un piazzamento nella ‘top-5’. Ducati ha lavorato tanto. I risultati sono importanti. Ma avevano molto lavoro da fare. Ora è il momento di correre sempre per la vittoria, per ora hanno trovato l’equilibrio che stavano cercando».

Checa è stato l’ultimo pilota che ha portato un trofeo a Borgo Panigale nel 2011: non era il titolo di MotoGP, ma quello ugualmente prestigioso del Campionato del Mondo Superbike, e fu una boccata di ossigeno per Ducati che quell’anno in ‘top-class’ stava entrando nel tunnel della depressione con Valentino Rossi. Le stagioni sono trascorse, e le cose, come tutto nella vita, sono cambiate: oggi la Desmosedici è tornata una moto vincente, e Checa è ormai un corridore in pensione. L’ex celebre numero 7 spagnolo continua però ad essere presente sui tracciati del Mondiale, nella veste dell’innovativo ruolo di coach all’interno del team AGR di Karlos Arguiñano, per cui segue Yonny Hernandez in Moto2 e Maria Herrera (l’unica donna presente nel Motomondiale) in Moto3.

Luca Agnelli

Mi piace il giornalismo e studio Scienze della Comunicazione, ma sono timido: allora scrivo. Il mio cognome fa parte del mondo dei motori da prima che lo decidessi io. Da piccolo spegnevo la tv a mio papà che guardava le corse perché volevo giocasse con me. Poi ho iniziato a seguirle insieme a lui. Adesso guai a chi me le toglie.

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