MotoGP

MotoGP, Cecchinelli: «Cambieremo le regole sull’aerodinamica»

Il direttore della Tecnologia del Motomondiale non nasconde la mancanza di sicurezza delle nuove ali viste a Sepang, lamentandosi del problema della soggettività

I primi test in Malesia sono stati utili, oltre che per cercare di capire il vero valore delle scuderie in vista della prossima stagione, per osservare le nuove forme delle moto. Come notato da Corrado Cecchinelli, la maggior parte di esse non sono a norma di sicurezza o almeno ne rasentano il limite. Le ali nuove, sarebbero esageratamente esterne alla carena e potrebbero essere pericolose in caso di contatto o aggancio con altre moto, anche se in teoria dovrebbero essere più resistenti rispetto agli anni scorsi.

Tuttavia, queste carene sono state approvate. La domanda viene spontanea: perché? Come spiega l’ex manager della Ducati in un’intervista a Gpone, ogni forma deve essere confermata solamente da Danny Aldridge e di conseguenza, si verifica un problema da non sottovalutare di soggettività nel giudizio: «Il direttore tecnico deve giudicare e deliberare il disegno finale, controllando l’aspetto sicurezza. Il problema è il peso della soggettività in questo giudizio. Non esistono criteri matematici, non ci sono numeri scritti. Le forme ora sono meno pericolose che in passato ma, secondo noi, non sufficientemente sicure. Quindi il provvedimento relativo alla sicurezza si è rivelato debole, perché sottoposto ad un giudizio finale determinato da soggettività. A dimostrazione, che il regolamento è troppo flessibile ed è soggetto ad interpretazione personale, con i vari Team pronti a raggirarli per trarne vantaggio rispetto all’ambiziosa concorrenza».

Ovviamente, la storia deve cambiare, e in fretta, cercando di irrigidire il “debole” regolamento attuale. Cecchinelli specifica i progetti per la prossima annata: «Ci saranno voci che impediranno alcune forme e introdurranno numeri relativi agli angoli permessi, quali possibili fonti di pericolo. Noi non siamo contrari a studi aerodinamici volti all’ottenimento di una maggiore deportanza sulla moto, questo però se i costruttori continueranno a fare carenature che migliorano aerodinamica e sicurezza mantenendo anche costi ragionevoli. Faremo dunque al più presto una proposta in questo senso, per gli anni a venire, che studieremo insieme ai costruttori e passerà solo con il loro beneplacito».

Non ci rimane che aspettare la stagione 2019, sperando che i buoni propositi si realizzino veramente. Augurandoci, che in questo campionato, non si verificano agganci per colpa delle ali, per non gettare benzina sul fuoco ad una situazione, già attualmente, precaria.

Andrea Agosto

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