Superbike
La domenica tricolore tra la vittoria di Pirro nel CIV e il dominio di Morbidelli in Moto2
Grandi emozioni nella domenica del motociclismo tricolore, tra Pirro vincitore nel CIV e il dominio di Morbidelli e Pasini in Moto2. Senza dimenticare l’impresa di Valentino in MotoGP
Una domenica di grandi emozioni e gare belle combattute e spettacolari. Ma prima di parlare di Aragon e della MotoGP, bisogna soffermarsi sulla spettacolare impresa di Michele Pirro al Mugello nella gara di SBK. Dopo aver conquistato il titolo nella gara del sabato, il pilota collaudatore della Ducati nella seconda gara di domenica, si è reso protagonista di una impresa davvero eccezionale. Caduto per la pioggia poco dopo il via, Pirro riesce a risalire subito in sella e ripartito dopo la Safety Car inizia un’incredibile recupero che lo porta da ultimo a conquistare una storica vittoria davvero sensazionale. Impresa davvero unica e mai vista prima soprattutto pensando alla difficoltà del teatro dove si è svolta ovvero la pista del Mugello. Strano destino quello dei piloti collaudatori che nella mente dello spettatore comune non vengono mai contemplati come veri piloti ma come “Automi” che siccome fanno centinaia di km in sella a queste moto, automaticamente sono destinati ad andare sempre forte. Invece Michele Pirro ha fatto davvero un’impresa notevole molto meglio del fantastico 4° posto in griglia al GP d’Italia quando ha girato in 1,46,8 su questo stesso tracciato.
Dalla pioggia del Mugello al sole di Aragon dove l’attesissima MotoGP ci ha annoiato e deluso per la solita questione delle gomme che diventano protagoniste assolute dei risultati e dei duelli annullando le capacità e il talento dei piloti che nulla possono fare di fronte ad un pneumatico che li molla sul finale. La stoica gara di Valentino Rossi viene vanificata a otto giri dalla fine quando un meritato e incredibile podio viene negato dal consumo della gomma posteriore che relega le due Yamaha in quarta e quinta posizione e piazza le due Honda ai primi due posti. Jorge Lorenzo che ha incantato conducendo a lungo dalla prima posizione, riesce a conquistare il podio con un terzo posto che ci lascia capire che finalmente dopo 14 gare il maiorchino è finalmente pronto a lottare per la vittoria.
Anche Andrea Dovizioso, che ha mostrato la sua grinta e velocità nei bellissimi sorpassi dei primi giri, deve tristemente mollare la leadership del mondiale finendo addirittura settimo superato dalla sorprendente Aprilia di Espargarò. A nulla serve la classe o la grinta di un pilota se il tuo telaista o il tuo telemetrista non riescono a settarti la moto in grado di non distruggere le gomme fino alla bandiera a scacchi. Quindi diventano gare da ragionieri e non da velocisti puri combattenti e talentuosi. Se la gara fosse finita al 15° giro avremmo gioito per la prima vittoria di Lorenzo e per un eroico podio di Valentino.
In Moto2 invece, dopo la brutta parentesi di Misano, ritorna la normalità con la fantastica coppia Morbidelli – Pasini che infiamma, stupisce e incanta. Sorpassi, spallate e continui incroci di linee come un duello di fioretto tra due fuoriclasse che stanno davvero dominando questa categoria per noi rimasta sempre ostica. Franco Morbidelli è davvero perfetto in ogni fase di gara ma Mattia Pasini ci lascia incantati ben conoscendo la sua menomazione che non appare certo particolarmente visibile da come guida quest’anno. Sorpresa anche in Moto3 dove ad un Romano Fenati in difficoltà, risucchiato dal gruppone, finalmente diventano protagonisti altri due azzurri come Diggia e Bastianini purtroppo beffati da un mostruoso Mir, ma comunque ottimi e veloci. Questo Joan Mir è un altro prodotto della fabbrica di campioni spagnoli che dopo Marc Marquez e Maverick Vinales è pronta a regalarci questo talento spaziale che ha sbriciolato tutti i record della categoria e che secondo me potrebbe benissimo passare subito in MotoGP come Miller.