MotoGP
MotoGP, cosa cambia con il rinnovo di Marquez: 5 top rider senza contratto
La tessera più importante del mosaico ha trovato il suo posto con la firma del biennale da parte di Marc Marquez, confermato in Honda altri due anni. Doveva cambiare tutto, probabilmente cambierà poco
In tanti attendevano il 2019 come l’anno dei grandi cambiamenti, il punto zero della MotoGP. La prima vera occasione per rimescolare il mazzo di carte presenti sul tavolo da gioco. Ma la notizia della firma di Marc Marquez di un biennale con la Honda, assesta un durissimo colpo a chi immaginava possibile uno scenario di piloti e squadre sostanzialmente diverso rispetto alla situazione attuale. Il nome del campione spagnolo è stato associato, anche da noi e a più riprese, a quello di Ducati e soprattutto di KTM. I rumors c’erano ed erano molto forti, la sensazione che lo spagnolo volesse davvero una nuova sfida era palpabile.
Invece il Cabroncito ha scelto la continuità, ha scelto le certezze tecniche, ha deciso che nonostante la lunga sfilza di successi raccolti assieme, la sua avventura con Honda non è ancora terminata in MotoGP. Probabilmente non è stata una firma dettata da condizioni economiche migliori rispetto a quelle offerte dai rivali. La decisione di Marquez è legata forse più alla sua volontà, reale e più volte sottolineata dal diretto interessato, di diventare il pilota più vincente di sempre in MotoGP. Il traguardo è attualmente ancora lontano, ma è chiaro che con tre anni davanti in sella ad una Honda della HRC, l’impresa appare tutt’altro che impossibile. Tra l’altro c’è da considerare che i primi test del 2018 hanno messo in mostra un binomio affiatato ed efficace, in grado di iniziare per la prima volta la stagione disponendo di un ottimo pacchetto tecnico, cosa che non accadeva dal 2014 almeno. In HRC si sono spesso trovati a inseguire nelle prime fasi del campionato, salvo poi ritrovare il bandolo della matassa. Nel 2018 la coppia Marquez – RCV partirà invece con tutti i favori del pronostico e uno stato di forma invidiabile.
A questo punto, si tratta di valutare le ripercussioni che avranno sul mercato questa firma di Marquez. Gli altri big che ancora non hanno un contratto per il 2019 sono in ordine rigorosamente alfabetico: Andrea Dovizioso, Andrea Iannone, Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Danilo Petrucci e Valentino Rossi.
Per quanto riguarda la coppia Ducati formata da Dovizioso e Lorenzo, la scongiurata ipotesi di un accordo “bomba” con Marquez spiana la strada al rinnovo di entrambi. A questo punto, sembra palese che l’unico ostacolo sia di natura economica, ma è difficile immaginare qualche concorrente in grado di offrire ai due rider un pacchetto tecnico migliore rispetto alla Casa di Borgo Panigale. Ci sarebbero l’Aprilia e la KTM alla porta, ma è probabile che la volontà di tutte le parti sia quella di continuare assieme. Forse tra Dovizioso e Lorenzo, è proprio l’italiano quello che ha maggiori chance di cambiare casacca. Il suo legame con Red Bull va avanti da molti anni, e non è mai stata nascosta la stima dei vertici KTM per Dovizioso. Aggiungete un ingaggio probabilmente all’altezza delle aspettative di Dovizioso, ed è realistico che l’italiano sia in odore di cambiamento. Anche lo stesso Paolo Ciabatti ha sottolineato poche settimane fa che trovare un accordo per il rinnovo con Dovizioso, sarebbe stata una faccenda complicata.
Vista la situazione, diventa molto complicato immaginare un Jorge Lorenzo che lascia la Ducati. Il test di Buriram è stato un disastro e su questo nessuno si nasconde. Ma visto invece ciò che aveva fatto in Malesia, è probabile che i problemi in Thailandia siano stati una singola pecca in un percorso di crescita costante che è andato avanti per tutto il 2017 e di cui adesso è il momento giusto per raccogliere i frutti. La seconda sella della Ducati ufficiale diventerebbe dunque il traguardo perfetto per un altro italiano, ovvero quel Danilo Petrucci che ha già una opzione per quella moto. E’ italiano, è cresciuto in Ducati e potrebbe essere il compagno perfetto per Lorenzo, sia per ragioni tecniche che per motivi prettamente economici. Avrebbe un ingaggio da ufficiale il Petrux, ma nulla che impedisca a Ducati di permettersi entrambi i piloti, cosa che attualmente sembra l’unico ostacolo alla conferma della coppia Dovi-Lorenzo.
Dani Pedrosa è come sempre un oggetto misterioso del mercato. Sembra sempre sul punto di lasciare e poi arriva il rinnovo con Honda HRC, Team in cui corre dal 2006 con totale continuità. Pedrosa probabilmente finirà la propria carriera in Honda, anche se nel 2016 era stato molto vicino a diventare compagno di squadra di Valentino Rossi in Yamaha prima che Vinales firmasse per la stessa moto. Adesso Pedrosa è ancora considerato uno dei pezzi pregiati di questo mercato, ma resta da capire quale Casa sia disponibile a investire sullo spagnolo per questa fase della sua carriera, che in qualche modo deve considerarsi in ogni caso come “finale” di quella che in ogni caso è stata una magnifica avventura in MotoGP. Pedrosa probabilmente firmerà ancora una volta con Honda e resterà in HRC, a fare da fido scudiero a Marquez almeno per tutto il 2018.
Nella rosa di nomi, restano ancora senza firma due italiani. Ovvero Valentino Rossi e Andrea Iannone. Sembrava palese che la cascata di eventi innescata dalla separazione tra Tech3 e Yamaha potesse in qualche modo condizionare la trattativa tra Valentino Rossi e Yamaha. Ma l’ipotesi di vedere il Dottore correre già nel 2019 su una Yamaha del VR46 è stata smentita categoricamente da Alberto Tebaldi, l’Amministratore Delegato della VR46. Rossi vuole continuare con Yamaha e vuole farlo nel team ufficiale. Alla fine è probabile che le parti troveranno un accordo, lasciando di fatto immutata la scena fino a tutto il 2020.
Diversa la situazione per Andrea Iannone, che con la Suzuki dovrà correre una stagione di alto livello per convincere i vertici di Hamamatsu a confermarlo. Dopo l’autentico disastro del 2017, l’italiano è chiamato al riscatto in sella alla GSX-RR. Se non dovesse scattare il feeling, quale potrebbe essere invece la destinazione del pilota di Vasto? Una ipotesi che che sembra abbastanza concreta potrebbe contemplare un ritorno dell’italiano nell’orbita Ducati. C’è da ricordare che Iannone è stato il primo a restituire la vittoria alla Desmosedici dai tempi di Casey Stoner, con la limpida affermazione di Spielberg del 2016. Iannone non ha mai nascosto il proprio dispiacere per aver dovuto lasciare la Ducati e sembra non essere ancora riuscito ad interpretare al meglio una moto diversa dall’italiana. Non essendoci posto nel team ufficiale e soprattutto dovendo necessariamente fare un passo indietro, forse una meta perfetta per Iannone potrebbe essere il Team Pramac. Troverebbe una moto ufficiale, un clima senza le pressioni della squadra ufficiale e forse ritroverebbe la serenità necessaria per esprimere tutto il proprio talento. In tanti casi ha funzionato, con piloti che si sono letteralmente ritrovati lavorando con una squadra più piccola dopo aver fallito nelle compagini ufficiali. Forse sarebbe un bagno di umiltà molto utile a Iannone e anche una ottima opportunità per Ducati. Ricordiamo infatti che nel 2016, quando si parlò della separazione con Iannone, i vertici Ducati dissero che: «Più che un addio, questo potrebbe essere un arrivederci».
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